Non nuovo su queste
pagine (vedi qui), Bert Selbach vanta due parcelle di vecchie vigne
nel Wehlener Sonnenuhr (una proprio accanto alla meridiana, l'altra
più in basso, poco prima della Mosella), piccoli
appezzamenti nel Graacher Dombropst, nel Graacher Himmelreich e
nell'Ürziger Würzagarten oltre a parcelle in vigne minori di Wehlen e di Waldrach.
Selbach inoltre è tra i
pochissimi a vantare parcelle nell'Erdener Prälat;
una nel Prälat originario
acquistata nel 1957, 600 metri quadrati nella parte alta (tra 140 e
160 metri di altitudine) confinanti con una parte di Erdener
Treppchen; un'altra più piccola (400 metri quadrati) da generazioni
di proprietà dell'azienda nel "nuovo" Prälat.
Qui sotto vi rendiamo
conto di due kabinett e una spatlese prodotti nel 2012 (sintetica
descrizione dell'annata a questo link), annata che per Weins-Prüm
ha significato 94-95 gradi Oechsle nei kabinett (con residui zuccherini
impegnativi per la tipologia, ma gestiti molto bene) e 100-110 nelle
spatlese. La vendemmia si è svolta dal 20 ottobre al 5 novembre.
Graacher Domprobst kabinett 2012
(8% alcol, 95 Oechsle, 8 gr/l
acidità, 62 gr/l zuccheri)
Kabinett di peso. Naso
che impatta su sensazioni di frutto dolce, poi camomilla. La prima
impressione gustativa ricorda quasi una spatlese, lo sviluppo è
ricco e pieno, snellito dalla freschezza acida, ma ora forse un po'
monocorde.
Molto piacevole e
immediato, aspettiamo qualche anno per avere anche maggiore
articolazione.
Wehlener Sonnenuhr kabinett 2012
(8% alcol, 94 Oechsle, 7,8 gr/l
acidità, 58 gr/l zuccheri)
Più slancio del
precedente. Agrumato (pompelmo e limone) e salino, quasi più
minerale che fruttato. Sviluppo diritto con sferzata rinfrescante che
pulisce il palato nel finale. Di eleganza più austera rispetto al
precedente, sapido più che acido e di grande beva nonostante una
concentrazione importante per la tipologia.
Wehlener Sonnenuhr spatlese 2012
(7,5% alcol, 108 Oechsle, 8 gr/l
acidità, 102 gr/l zuccheri)
Minerale e agrumato, con
scie di erbe aromatiche, anche se ancora in debito espressivo al
naso.
Il palato però è
magistrale. Si apre e si riverbera con grande persistenza finale; in
mezzo una progressione succosa e affilata, dinamica e molto
scorrevole che mitiga l'alto contenuto zuccherino, benissimo
integrato nella struttura.
Vittorio Barbieri
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