Il
18 gennaio è scattato l'Enolaboratorio Riesling di Monza (a cura di ONAV Monza presso il Teatro Binario 7), un viaggio
in quattro tappe per sondare da vicino un mondo complesso (e a volte
– vedi leggi e classificazioni tedesche, ufficiali e non –
complicato), difficilmente catagolabile e di grande fascino.
Prima
tappa in Pfalz e Rheingau, zone di vini trocken in prevalenza,
dai profili parzialmente mediterranei i primi, in genere più
verticali i secondi, entrambi uniti da un filo comune che accomuna
potenza ed eleganza sapida.
In
degustazione annate recenti e molto diverse tra loro (la “piccola”
2014, la calda 2015, la fresca ed equilibrata 2016) che esaltano
talvolta l'irruenza fruttata (2015), altre volte le florealità
speziate o gli slanci minerali (2016) in un continuo cambio di
registro che mostra le sfaccettate forme d'espressione del Riesling.
Ecco
un breve racconto dei vini - tutti trocken - presentati nell'ordine in cui sono stati
serviti. I primi quattro provenivano dal Pfalz (Mittel Haardt), i
successivi tre dal Rheingau.
Le
foto sono di Daniela Guiducci.
RUPPERTSBERGER
HOHEBURG 2015 – Dr. Buerklin Wolf
Unico,
tra i sette vini degustati, ad essere classificato come ERSTE LAGE,
equivalente ai Premier Cru borgognoni. Naso “aperto”, espansivo,
focalizzato su toni di frutti giallo/arancioni (albicocca). La bocca
attacca larga, è cremosa, salda e succosa, sapida. Armonica, anche
se dall'articolazione un po' semplice.
FORSTER UNGEHEUER
2016 – Georg Mosbacher
Primo
tra i sei GROSSE LAGE/G.G. degustati. Naso di agrumi e zenzero, poi camomilla: fresco e complesso. Al palato è un finto magro. Lì per
lì pare quasi agile e snello, ma in realtà la struttura è
importante ed emerge presto nel bicchiere anche se ben contrastata dalla tensione acida. Nitida
precisione espressiva, vino
elegante.
RUPPERTSBERGER
REITERPFAD 2015 - Fusser
Al
naso unisce frutto giallo tropicale (mango),
tè e
note di pietra focaia con
sfumature
lievemente affumicate; sintesi intrigante
di frutto e mineralità. La
bocca
è
potente e salda, ampia
e profonda,
con un
finale dove si combinano fine
acidità
e spinta salina.
KALLSTADTER
SAUMAGEN auslese trocken 2014 – Koehler Ruprecht
L'apertura
olfattiva offre toni floreali, di caramella al limone, pompelmo e cera d'api;
l'attacco di bocca, rotondo e ampio, maschera una buona freschezza di
fondo. Il palato si articola con sicurezza ed esprime rimandi di ananas e pasta di mandorle. Forse gli manca un po' di propulsione nell'incedere finale, ma è un peccato veniale. Il carattere dell'annata smorza l'irruenza dei vini di Koehler-Ruprecht, qui in
versione docilmente elegante.
HOCHEIMER
KIRCHENSTUCK 2016 - Kunstler
Primo
tra
i
tre vini del Rheingau, qui
in particolare siamo sul lato
est a due passi dal Meno (affluente del Reno). Floreale
e terpenico nei
suoi toni di
pesca,
all'olfatto
regala poi cenni
speziati, di anice e frutti bianchi (pera).
La
prima sorsata denota una lieve presenza di
carbonica che
ravviva l'attacco di bocca cremoso e avvolgente. Centro e fine bocca innervati
e allungati dalla sapidità. Chiusura in equilibrio.
JOHANNISBERGER
HOLLE 2015 - Johannishof
Il
naso si ripulisce presto da una lieve, iniziale, chiusura riduttiva,
per poi aprirsi su cenni floreali e fruttati; l'articolazione
gustativa è giocata soprattutto sulla finezza. Struttura elegante e
di medio peso che si sviluppa con regolarità. Finale preciso.
OESTRICHER
DOOSBERG 2015 – Peter Jakob Kuhn
Chiusura
con un vino selvatico di grande fascino. Colore
carico, naso aperto,
potente
ed
espressivo dove, sotto
ad
una speziatura da legno
non invadente, emergono
toni di frutti
maturi (mela
cotogna),
quasi
canditi (ananas), erbe secche e scie
affumicato/minerali.
Bocca di grandissimo vigore salato e acido, ancora compressa. Sgomita
e scalcia con
grande energia
quasi
oggi fosse ancora allo stadio di abbozzo, di schizzo,
in vista di un futuro molto
promettente
da scoprire negli
anni a venire.
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