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lunedì 7 settembre 2020

MERKELBACH BROS.

I fratelli Alfred e Rolf Merkelbach non sono nuovi su queste pagine (qui l'ultima volta in cui ne avevo parlato) e nel corso di quasi settanta vendemmie (70!) hanno rappresentanto - e rappresentano - il più tradizionale classicismo dei Riesling della Mittel Mosel, un ottimo punto di partenza per avvicinarsi ai vini della zona. 
Il bello è che non cessano di regalare perle provenienti dalla loro tana in quel di Ürzig e in particolare dal mitico “cru” Ürziger Würzarten, del quale posseggono alcune preziose parcelle situate subito dietro le abitazioni, nella parte medio-bassa del vigneto. 


La vendemmia 2015 ha rappresentato una svolta dopo le difficoltà avute nella complicata annata 2014, che ha convinto i due fratelli (all’epoca quasi ottantenni) a ridurre la superficie vitata da due a un solo ettaro, per poter continuare a gestire in prima persona le operazioni in vigna e in cantina. 
Dal punto di vista qualitativo l’annata 2015 ha dato una eccellente batteria di vini, dieci in tutto da altrettanti fuder, ricchi di maturità zuccherina ma anche di acidità. Una tra le migliori vendemmie per i Merkelbach, forse la migliore, nell’arco del decennio. 
Tra le tre Spätlese prodotte nell’ Ürziger Würzarten ho assaggiato quella contrassegnata dall’AP 07, una grande espressione di Riesling della Mosella. 


Ürziger Würzarten Spätlese 2015 (AP 07) – Alfred Merkelbach 
Apertura olfattiva d’impatto: frutto agrumato, spezie (zenzero) e note tropicali in un naso che gode già di buona espressività anche se ancora in via di formazione. 
La bocca attacca ricca (anche sul fronte zuccherino, oltre 60 gr/l) ma vibrante e si sviluppa ariosa, dinamica e molto fresca. La bellezza gustativa di questa bottiglia da 7.5% di alcol sta nel suo essere golosa e allegra, ma anche complessa. Un vino dal passo leggero e al tempo stesso intenso. 
Una Spätlese importante, che pur non perdendo il carattere del proprio prädikat mostra sfumature di categoria superiore.

lunedì 9 marzo 2020

KARL ERBES

Erbes è un cognome storico della viticoltura in Mosella, ma l’azienda “Karl Erbes” è stata fondata dall’enologo omonimo solo nel 1967. Dopo esperienze giovanili in altre realtà e un’attività di consulenza presso molte aziende di Erden e Ürzig (proseguita anche dopo aver fondato la propria azienda), Karl è partito in proprio con soli 1.000 (!) metri quadrati di vigna a disposizione. 
Nel corso degli anni ha ampliato la superficie acquistando piccole parcelle nell’Ürziger Würzgarten e in particolare nell’area della sottozona Kranklay, accanto all’Erdener Prälat. Stefan Erbes, che lavora col padre dal 1984 e dal 2002 gestisce l’azienda, nel tempo ha ulteriormente ingrandito la superficie vitata fino ai circa 5 ettari attuali sparsi tra Ürzig, dove ha sede l’azienda, ed Erden, compresa una minuscola sezione in affitto nell’Erdener Prälat . 


Il 2017 è stata un’annata di rese molto basse (35 hl/ha) come nel resto della Mosella, principalmente a causa delle gelate di aprile, ma di eccellente qualità. Per Stefan Erbes vendemmia dall’1 al 16 ottobre, con i primi giorni riservati ai vini base, ai trocken e ai vini dei predicati più bassi, mentre l’ultima settimana – anche grazie all’arrivo della botrytis - è stata riservata ai predicati più alti e ai vini dolci. 
In cantina fermentazioni con lieviti indigeni e affinamenti sulle fecce fino all’imbottigliamento, che viene effettuato nella primavera successiva alla vendemmia. 
I due vini di cui ho scelto di parlarvi provengono dalla stessa azienda, dalla stessa annata e dalla stessa tipologia, ma da vigneti diversi (anche se attigui). Un faccia a faccia didattico che mette in luce le differenze, soprattutto pedologiche, tra diversi territori.


Erdener Treppchen spätlese trocken 2017 – Karl Erbes 
Da settori del Treppchen prossimi al Prälat. 
Il naso esordisce con note minerali e di fumo, poi agrumate, infine esprime una fine austerità floreale e di erbe (anice). Il palato è vivo, secco e austero, ma non duro, con un incedere dinamico e diritto anche se tutto sommato semplice e lineare. Bottiglia che probabilmente necessita ancora di un anno o due per aprirsi, ma che già ora costituisce una bevuta piacevole. 

Ürziger Würzgarten spätlese trocken 2017 – Karl Erbes 
Rispetto al precedente è più aperto, di lettura più immediata, con sensazioni olfattive di frutti gialli (pesca) e agrumi (pompelmo), ma anche di spezie dolci. La bocca ha più peso e un’avvolgenza che lo arrotonda facendolo virare verso la categoria halbtrocken (semi-secco), con una polpa morbida e cremosa che tuttavia trova un finale adeguatamente teso.

giovedì 20 settembre 2018

COPPIA DI MERKELBACH

Nei bicchieri due Riesling di Alfred e Rolf Merkelbach (Ürzig, Mittel Mosel), confronto tra due kabinett dalla stessa vigna, ma di due annate diverse, molto diverse: 2014 e 2015, che rappresentano rispettivamente la 62esima e 63esima vendemmia per la gestione dei due fratelli, in particolare per Alfred, il fratello maggiore 81 enne in azienda dal 1951, quando di anni ne aveva solo 14. 
Il 2014 è stata un'annata meteorologicamente difficile (piogge primaverili-estive, freddo) che ha complicato in particolare la conduzione delle parcelle più impervie (i due fratelli ci tengono ancora oggi a fare quasi tutto loro, sia in vigna che in cantina), il che ha portato alla decisione di lasciare la gestione dell'Erdener Treppchen dall'anno successivo, con conseguente contrazione del numero di bottiglie. 
Di contro il 2015 si è segnalato per il clima diurno secco e caldo e per le buone escursioni termiche, quindi vini con acidità elevate e buone maturità zuccherine. Vendemmia dal 5 al 16 ottobre per una produzione finale di 10 fuder da 1 ettaro di vigna. I vini sono stati imbottigliati l'11 marzo 2016. 


Ürziger Würzgarten kabinett 2015 – Merkelbach 
Frutto nitido e composto, con delicate note floreali, poi di pera e frutti gialli. Lo sviluppo è lineare e armonioso, il finale elegante con il residuo zuccherino molto ben integrato e poco avvertibile. Esemplare e didattico, oggi è ancora leggermente compassato e necessita ancora di un anno o due per aprirsi definitivamente. Nonostante ciò è comunque molto succoso, ha bella lunghezza gustativa ed una purezza espressiva che rappresenta al meglio l'annata. 

Ürziger Würzgarten kabinett 2014 – Merkelbach 
Rispetto al 2015 il colore si carica di toni che sfiorano il dorato ed il naso si apre verso lidi più affumicati e petroliosi, con qualche rimando al rabarbaro, al cedro ed all'arancia matura. Un naso più marcato, più evoluto e meno nitido rispetto al vino precedente. La bocca, con carattere da halb-trocken, è meno compatta e più scontrosa, con un finale persino sferzante. Forse avrà meno vita del 2015, ma oggi regala una buona beva e può dare grande soddisfazione a tavola.


sabato 10 ottobre 2015

MERKELBACH 2013

Merkelbach? Sì, sempre loro. Per un approfondimento sull'azienda vi rimandiamo qui, mentre per ripercorrere altre annate e ad altri assaggi andate qui e qui.


Annata complicata, il 2013, con rese molto basse in tutta la Media Mosella e solo 10.000 bottiglie prodotte dai due fratelli (circa 50% in meno rispetto alle medie abituali), anche perché il 20 giugno una grandinata ha colpito il Kinheimer Rosenberg. Un solo kabinett prodotto (di cui parliamo qui sotto), in generale gradi Oechsle elevati con acidità spiccate.

 
Vendemmia iniziata il 21 ottobre e terminata il 4 novembre; imbottigliamento per tutti i vini il 17 aprile 2014.
Nella degustazione odierna ci concentriamo sul confronto tra due vini provenienti dall'Ürziger Würzgarten (vedi qui un vecchio post in cui si parla di questa mitica vigna), un kabinett e una spätlese.

Ürziger Würzgarten kabinett 2013
(Alcol 8,6%, Oechsle 87, Estratto 30,7 gr/l, Acidità 8,1 gr/l, Residuo Zuccherino 44,4 gr/l)
Già ora molto piacevole, apparentemente semplice, in realtà è ricco di polpa che deve ancora trovare piena espressività e distendersi un poco. Succoso e di grandissima bevibilità, per ora a livello aromatico si esprime soprattutto su toni di fiori bianchi e pesca bianca.


Ürziger Würzgarten spätlese 2013
(Alcol 9,02%, Oechsle 91, Estratto 32 gr/l, Acidità 8,6 gr/l, Residuo Zuccherino 40 gr/l)
Naso dal raffinato carattere dolce-speziato, con accenni floreali e di pesca gialla, di scorza d'arancia e cannella; bocca tesa e strutturata con finale molto lungo. In generale combina sensazioni "tropicali" ad altre più fresche: perfetta unione di vigna/terroir e annata. Classico.


venerdì 6 settembre 2013

OLD STYLE

Succede che anche i giardinieri si sposino rinunciando all'invidiabile (?) status di scapolo e che, prima della fatidica data, vogliano bersi un bicchiere (ok, qualcuno in più...) in buona compagnia.
Così, visto l'imminente sposalizio di uno dei due, insieme ad alcuni amici i giardinieri si son ritrovati alla Taverna del Gusto di Piacenza per una bicchierata a base di vecchi Riesling della Mosella.
La Taverna del Gusto di Andrea Libè (aiutato dai due insostituibili bracci destri, Raffaella Pinotti e Sergio Libè) è un posto dove, fino a pochi anni fa, c'erano in carta oltre 50 Riesling di varia provenienza. Ora le referenze rieslingose sono “solo” 40, ma la Taverna resta un approdo più che sicuro per provare non solo Riesling, soprattutto tedeschi e altoatesini, ma anche Champagne, Barolo, vini di Borgogna e pure piacentini, per dire, il tutto abbinato ai migliori salumi e formaggi italiani. Tutto ciò di cui una persona normale ha bisogno per vivere un'esistenza serena, insomma.
 
 
I VINI
Buona parte delle bottiglie assaggiate sono importate da Teatro del Vino, che ha scovato rari flaconi di aziende non più esistenti, fantasmi viventi che ci hanno fatto compiere un viaggio negli anni '80 e '90 tra vigne mitiche ed altre di secondo piano.
Il tutto è stato accompagnato da pane, burro e acciughe (del Cantabrico) e da crostini con lardo di Colonnata.
Alcune foto sono state scattate dalla Taverna del Gusto.
 
 
Erdener Treppchen spatlese 1992 – Meulenhof
QUI avevamo fatto cenno a questo Cru, che in alcune parcelle confinanti con l'Erdener Pralat vale l'ipotetico rango di Grand Cru, ma che lungo la sua ampia estensione ha alti e bassi qualitativi.
Meulenhof è una delle realtà più antiche in zona, esiste infatti dal 13° secolo.
La famiglia Justen è entrata in azienda via matrimonio nel 1919 (prima di allora la proprietà era di un ramo della famiglia Schmitges). Dal 1990 è Stefan Justen a gestire i vigneti nei Cru: Urziger Wurzgarten, Erdener Treppchen ed Erdener Pralat, dove l'azienda vanta da generazioni una piccola e preziosa parcella di 500 mq nella parte allargata del Cru, con vigne di circa 80 anni.
Bel colore, ancora giovanile, che introduce a un profilo di accattivante e integra semplicità. Ecco, con Meulenhof si va sempre sul sicuro: difficile trovare bottiglie straordinarie, molto più facile trovarne di livello medio-alto e sempre a buoni prezzi. Una garanzia.
Qui il frutto esprime una freschezza (relativa) che si spinge quasi fin verso note leggermente verdi/vegetali, per lasciare poi spazio alla confettura di susina gialla e agli idrocarburi. Palato che si sviluppa con buona propulsione e piacevolezza.
 
Urziger Wurzgarten auslese 1990 – Reinhold Oster
Del “Giardino delle spezie di Urzig” abbiamo già parlato QUI. Per la prima volta, invece, parliamo di questa azienda.
Dopo la morte di Reinhold Oster nel 2005, i 5 ettari di vigne tra Urzig ed Erden che costituivano l'azienda erano stati prima ceduti in affitto a S.A. Prum e, in seguito, a Monchof e a J.J. Christoffel Erben, mentre dall'inizio di quest'anno sono state acquistate da Markus Molitor.
All'epoca il 1990 è stata definita come la miglior annata dal 1971, per frutto e acidità ben combinati.
Nel complesso il frutto maturo e il peso, la rotondità, hanno la meglio sul lato fresco, ma senza perdere troppo in vitalità. Naso con sensazioni fumè, poi speziate e di cioccolato bianco; attacco al palato ricco, lì per lì opulento e quasi oleoso, che progredisce recuperando slancio nel finale.
 
 
Neumagener Laudamusberg auslese 1989 – Erben Burgermeister Lauer
Neumagen è un paesino stretto tra Trittenheim e Piesport, nella Mosella Centrale, in pratica appena prima che inizi la fascia collinare di maggiore pregio. In questo villaggio gode di ottima considerazione il Cru “Rosengartchen”, mentre il Laudamusberg (esteso per 38 ettari) è considerata vigna di importanza secondaria.
Annata di difficile gestione causa condizioni meteorologiche, tanta Botrytis, ma non tutta buona, concentrazioni e maturità non troppo elevate.
Primo impatto agrumato (pompelmo e cedro), timbro citrino fin dal naso, confermato da un palato diritto dalla spiccata freschezza. Sensazioni dunque vive, schioccanti e dolcezza contenuta che accentuano la facilità di beva. Profilo di sobria austerità, poco generoso, quasi magro rispetto al precedente, tutto giocato sulla freschezza e con una buona sapidità finale che ripulisce il palato.
Per chi ama il genere (come noi) una bottiglia da cercare.
 
 
Wehlener Sonnenuhr auslese 1995 GK – J.J. Prum
Con J.J. Prum ed il Wehlener Sonnenuhr abbiamo inaugurato il RieslinGarten proprio QUI, ma mai, fino ad ora, avevamo scritto di una Gold Kapsel, o GK, categoria speciale che indica una selezione della selezione dei migliori vigneti (in genere con raccolta tardiva in presenza di Botrytis), contrassegnata da una capsula dorata che sigilla la bottiglia.
Annata di estratti importanti e di Botrytis, il 1995, di potenza e complessità (dalle vigne di Wehlen Prum ha raccolto solo uva dalla categoria auslese in su).
Si cambia passo, altra categoria. Nel senso che, oltre ad essere molto buono, è proprio un' altra tipologia di vino. Si entra nel mondo dei grandi vini da meditazione europei.
Grande impatto olfattivo dove spiccano lo zafferano e la confettura di albicocca, più che gli idrocarburi, generosità e polpa, insomma, con una sfumatura quasi iodata tra le righe.
Il naso si apre mostrando la complessità di cui è dotato, tendendo a sprigionare comunque sempre note “dolci”, anche di miele e pasta di mandorle. Palato potente e persistente, di peso e concentrazione (e zuccheri) ma ravvivato dall'acidità e, ebbene sì, da un'ancora percettibile carbonica che pizzica il palato.
 
 
 
 
 
Vittorio Barbieri

mercoledì 1 maggio 2013

VULCANO



Il RieslingGarten si trasferisce nelle terre rosse vulcaniche di Urzig, Mosella, Germania, nell'Urziger Wurzgarten, patria di vini aromaticamente generosi, quasi tropicaleggianti, dove la componente terpenica e Gewurztraminerosa del Riesling sa farsi sentire più che altrove.
Stavolta, per la degustazione delle bottiglie, siamo stati ospiti delle cantine Francesco Montagna, interessante realtà bronese in crescita guidata dalle famiglie Bertè e Cordini e dal brillante, e giovanissimo, enologo Matteo Bertè, nostro complice di turno in fase organizzativa.

IL VIGNETO
L'Urziger Wurzgarten, che ha uno dei nomi più belli che un vigneto possa avere: il Giardino delle spezie, sovrasta il villaggio di Urzig e confina con l'Erdener Treppchen e l'Erdener Pralat.
Cru unico per geologia e conformazione, è in pratica uno strapiombo di roccia vulcanica rossa (riolite) proveniente da un'antichissima eruzione, la cui lava, nel tempo, si è trasformata in pietre come quella che vedete qui sotto. Vi è anche presenza di ardesia rossa e grigia e di arenaria rossa.
 
Riolite dell'U.W...in cattività
Il colore rosso è conseguenza dell'alterazione della roccia dovuta all'azione degli agenti atmosferici che hanno portato alla formazione di ossido di ferro (ematite).
Atipico in zona per la tipologia vulcanica del suolo che tende a dare caratteri unici ai vini (aromi speziati e tropicali, strutture che combinano freschezza ed opulenza), spesso ben riconoscibili in mezzo agli altri, il vigneto oltre alle note pendenze estreme, ha esposizione sud-sud est e si spinge fino a 320 metri s.l.m.
Il Cru è piuttosto ampio (56 ettari) e vario, con parcelle di qualità inferiore che però non lo fanno decadere al di sotto dell'ipotetico rango di Grand Cru. In mezzo al Wurzgarten, troviamo un'altra vigna dal nome quasi bondiano (nel senso di James Bond...): Goldwingert, 0,3 ettari che molti produttori tendono a vinificare come “Wurzgarten”.
 
L'insegna "hollywoodiana" dell'U.W.
LE AZIENDE

Ernst, detto “Ernie”, guida l'azienda di famiglia (sede appena fuori Bernkastel) dal 1987, ma prima, dopo studi enologici a Geisenheim, si butta momentaneamente sull'archeologia deciso a mollare il vino e l'azienda. Suo padre però si ammala nel 1986, così Ernie abbandona gli studi archeologici e si tuffa definitivamente nell'avventura enologica nel 1987.
Sui suoi inizi si racconta una storia. Prima vendemmia, che Ernie si ritrova tra capo e collo: l'azienda ha uve in diversi vigneti. In uno di questi possiede 36 diverse parcelle, ma Ernie non sa esattamente dove siano. Allora, con grande rischio, aspetta che gli altri viticoltori raccolgano le proprie uve...quelle rimaste saranno le sue.
Nel frattempo, dagli 8 ettari iniziali, l'azienda passa a 25 ettari. Le vigne si trovano nei villaggi di Bernkastel, Graach, Wehlen, Urzig e Erden, dove è il principale proprietario nel Pralat di cui possiede mezz'ettaro (cioè circa un terzo del totale) diviso in 20 parcelle, un quinto del quale nel Pralat originale, quello pre-allargamento.
Lo stile enologico è preciso e pulito. Anche grazie a fermentazioni lente e lunghe, i vini sono espressivi, generosi e immediati, armoniosi ed eleganti, talvolta più avvolgenti che slanciati, ma senza perdere mai di vista lo sprint. Una sicurezza.
 
 
CHRISTOFFEL JR.
Storica azienda di Urzig (i Christoffel sono a Urzig dal 1600) fondata nel 1890 da Josef Christoffel che decise di aggiungere il “jr” al nome dell'azienda per distinguersi dalla pletora di fratelli e cugini viticoltori omonimi. Da sempre la famiglia possiede vigne a Urzig e a Erden, ma dopo il matrimonio con una Prum, nel 1955, è arrivato in gestione un ettaro tra Graach e Wehlen.
Oggi l'azienda lavora 3,2 ettari complessivi coltivati a riesling. Il cuore sta nell'Erdener Pralat (0,12 ettari), nell'Erdener Treppchen (0,25 ettari, parte dei quali prossimi al Pralat) e soprattutto nell'Urziger Wurzgarten (1,8 ettari).
Le viti hanno un'età che va da 30 a 100 anni, molte sono allevate a palo singolo. Le fermentazioni vengono svolte nei tradizionali Fuder da 1.000 litri usando lieviti indigeni.
I vini sono rustici e non sempre immediati, danno un'idea di rustica austerità e, come altri Riesling della Mosella, tra i tre-quattro e i cinque-sei anni dalla vendemmia, possono vivere una fase di chiusura che rischia di penalizzarli all'assaggio. Più o meno quello che è successo a Broni.
 
 
MERKELBACH
Storica (te pareva...) e piccola azienda, ancor più piccola di Christoffel jr, visto che sono meno di due gli ettari in produzione, tutti coltivati a riesling e parzialmente su viti non innestate. Circa 20.000 bottiglie prodotte in media all'anno dai fratelli Rolf e Alfred, accompagnati dalla temibile e comprovata fama di accogliere i visitatori tra le 7 e le 7,30 del mattino!
Fondata nel 1867, l'azienda vanta alcune tra le migliori parcelle nel Wurzgarten e nel Treppchen. La vinificazione avviene nei tradizionali fuder di legno (sulle etichette i Merkelbach indicano il fuder di provenienza), incarnando ancora oggi una tradizione fatta di vini essenziali e senza fronzoli, verrebbe da dire “alla buona” nel senso migliore del termine. Eleganza, nitidezza e semplicità. Punto.
Ah, e uno tra i migliori rapporti qualità/prezzo in tutta la Mosella.
 
Urziger Sonnenuhr...ebbene sì, c'è una meridiana anche qui
I VINI E LE ANNATE
 
LE ANNATE
2008
Visto che gli unici 2008 della degustazione erano di Dr. Loosen, che dice Ernie della vendemmia in questione? Dice che è una vendemmia classica, matura ma non troppo, non stramatura, senza grandi accumuli zuccherini e con buona mineralità. Acidità alte, al punto che Ernie ha ritardato gli imbottigliamenti, lasciando i vini a contatto con le proprie fecce fini per dare modo all'acidità di integrarsi al meglio con la struttura.
La vendemmia da Dr. Loosen è iniziata il 3 ottobre, presto, ma è finita il 16 novembre (tra gli ultimi a raccogliere, Eiswein a parte).
In generale qualcuno ha fatto paragoni con il 2004, s'è parlato di “Retro-Vintage”, una vendemmia come ce n'erano spesso negli anni '80 e '90. Tanti vini di categoria Kabinett, anche Spatlese, molto poco del resto. Un'annata “classica” per vini classici.
Tra Urzig e Erden qualcuno (Christoffel jr.) ha addirittura iniziato a raccogliere a fine ottobre, perché gli accumuli zuccherini sono stati lenti a causa del clima stagionale fresco e alcune aziende hanno terminato la vendemmia con vini Spatlese il 20 novembre (tardi).
2007
Qui le note sull'annata

2005
Elevate gradazioni zuccherine dei mosti e ottime acidità, vini ricchi e concentrati. Ideale sviluppo di Botrytis “buona”, che ha consentito importanti produzioni di vendemmie tardive, al punto che qualcuno ha parlato di “vendemmia del secolo”.
Clima perfetto da fine agosto a tutto ottobre: nebbie la mattina presto, sole di giorno, fresco la sera. Nei ricordi vendemmiali di Johannes Selbach (Selbach-Oster) rimarranno due inconsuete grigliate all'aperto, una delle quali a fine ottobre durante la raccolta di uve per Beerenauslese e Trockenberrenauslese.
Annata da Spatlese in su, anche se qualcuno ha comunque prodotto Kabinett (spesso con densità da Spatlese) per soddisfare le relative quote di mercato.
Il caldo è proseguito anche in inverno e per questo si sono prodotti pochi Eiswein.

2004
Qui le note sull'annata

I VINI
Alla degustazione (che si è svolta il 29 marzo) oltre ai due giardinieri e ai padroni di casa, erano presenti Marco Bertelegni, Stefano Pizzamiglio, Stefano Calatroni e Alessio Brandolini.
Abbiamo degustato alla cieca, suddividendo i vini in tre batterie e inserendo due intrusi appartenenti a un Cru (Erdener Treppchen) confinante con l'U.W., ma con caratteristiche diverse.

Da sinistra a destra: Pizzamiglio, Bertè sr., Calatroni, Bertè jr., Alfano, Brandolini, Bertelegni+Barbieri dietro l'obiettivo
BATTERIA N. 1

Urziger Wurzgarten kabinett 2008 – Dr. Loosen
Colore più tenue rispetto ai due successivi. Profilo immediato e diretto, semplice, preciso. Classico.
Pietra focaia, leggera affumicatura, poi agrumi e mela verde. Sviluppo agile e lineare ma polposo, finale citrino.
Molto piacevole.

Erdener Treppchen spatlese 2008 - Dr. Loosen
Toni che oscillano tra fiori, frutta quasi in confettura, lievi sensazioni mielate, poi escono gli idrocarburi e qualche nota di cenere. Vino contrastato, quasi un po' slegato, ma è un contrasto dolce/acido gradevole che lo slancia e lo ravviva (amplificato oltretutto dalla carbonica ancora presente). Profilo che, nonostante gli zuccheri evidenti, si rivelerà più “duro” e austero rispetto al successivo, nel rispetto del carattere dei due diversi Cru.

Urziger Wurzgarten spatlese 2008 – Dr. Loosen
Pieno e polposo. Naso leggermente tropicale, dove emergono anche lo zafferano, la pesca bianca e l'anice, che si apre con generosità e calore maturo. La struttura ha peso, avanza in souplesse, cremosa, e con meno contrasto del precedente, sviluppandosi in un timbro dolce e sinuoso, avvolgente e accattivante. Armonioso.

BATTERIA N. 2

Erdener Treppchen spatlese 2007 – Christoffel jr.
Naso oggi sovrastato da note di burro e di lieve straccio bagnato. Sotto le sensazioni lattiche si muove un po' a fatica una polpa ricca e rustica, minerale e leggermente floreale, che richiede un approccio più meditato. Ora quasi chiuso in sé stesso.

Urziger Wurzgarten spatlese 2007 – Christoffel jr.
“C'è una fuga di gas?”, esclama qualcuno appena annusa il bicchiere. Gassoso e potente, con note di pietra focaia, quasi leggermente terrose, benzina. Insomma, naso persino violento, anche se affascinante e, col passar dei minuti, variegato. Finale amarognolo. In generale, meglio attendere qualche anno prima di risentirlo.

Urziger Wurzgarten Auslese 2007 – Christoffel jr.
Torna la sensazione lattico-burrosa, insieme a toni di miele, o meglio, di frutti mielosi. Profilo austero e rustico, sviluppo nervoso, con leggera sensazione tannica.

Urziger Wurzgarten auslese fuder 16 2007 – Merkelbach
Più composto rispetto al precedente. Note di grafite, di sasso bagnato, salmastre anche (che a qualcuno ricordano vecchie gite alle Cinque Terre...). Il finale è più armonioso del precedente, anche se non lunghissimo e un po' semplice, ma molto piacevole.

Stefano Pizzamiglio
BATTERIA N. 3

Urziger Wurzgarten spatlese fuder 15 2005 - Merkelbach
Bella e lineare combinazione di frutto maturo e mineralità, come è nello stile del produttore, che qui regala una piacevole balsamicità con sfumature di salvia. Vino non particolarmente complesso, ma appagante e di ottima bevibilità.

Urziger Wurzgarten auslese fuder 18 2005 - Merkelbach
Più polpa, più frutto, e sempre quella lieve balsamicità, qui un po' timida, ma presente. Facilità di beva e precisione. Finale armonioso che chiude su sensazioni di agrumi.

Urziger Wurzgarten auslese fuder 18 2004 – Merkelbach
Torna lo zafferano, il frutto sta tra il maturo e lo stramaturo, si muove in mezzo a sensazioni di frutti gialli nostrani, albicocca, e non, maracuja, che ci trasportano in una dimensione molto Wurzgarten, anche nell'inconfondibile timbro del lychee, che lo porta a sfiorare elementi di somiglianza con certi Gewurztraminer. Sviluppo gustativo compatto e piacevole.

 
 
Vittorio Barbieri