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domenica 1 dicembre 2019

DR. LOOSEN E IL WEHLENER SONNENUHR

Dr. Loosen è forse il principale ambasciatore del Riesling della Mosella nel mondo. Una realtà aziendale sfaccettata e con varie anime (quella commerciale a volte prende il sopravvento sulle altre) ma basata su un parco vigneti importante, per qualità oltre che per quantità, e una perfetta conoscenza della materia di partenza. 
Negli ultimi anni hanno preso piede anche in Mosella i G.G. (categoria creata dall’associazione V.D.P., di cui Loosen fa parte), cioè vini trocken - secchi, fino a 9 gr/l di zuccheri residui - prodotti con le uve dei migliori vigneti e anche Dr. Loosen, nell’arco di poche vendemmie, ha moltiplicato le etichette di G.G. da “cru” leggendari come Erdener Pralat e Wehlener Sonnenuhr. 
Proprio da quest’ultima vigna proviene il vino di cui vi parlo oggi, già assaggiato ad inizio 2018 e riprovato a distanza di oltre un anno e mezzo per testarne l’evoluzione.


Le uve provengono da viti centenarie (la dicitura “alte reben” in etichetta significa “vecchie vigne”) a piede franco situate in due settori dell’ampio Wehlener Sonnenuhr: Laichen, nella parte centrale, e Sandpichter, più a ovest verso Zeltingen. Fermentazione con lieviti indigeni e affinamento in botti da 30 ettolitri per circa un anno sulle fecce integrali, senza batonnages. 

Wehlener Sonnenuhr alte reben G.G. 2015 – Dr. Loosen 
A una ventina di mesi di distanza dall’ultimo assaggio il vino inizia a mostrare un’apertura olfattiva più chiara e decisa, con toni nitidi di arancia e pompelmo, pesca, pera e zenzero. 
Il palato ha un lato iniziale rotondo, ma non voluminoso, ravvivato da uno sviluppo e una chiusura sufficientemente tesi (acidità + sale) anche se sembra mancare la profondità del fuoriclasse. 
Una bottiglia che sta entrando nel suo apice espressivo, gradevole e quasi beverina, forse solo un po’ troppo lineare e con dinamica gustativa semplice per arrivare a livelli assoluti. Nell’arco di un anno circa potrebbe trovare ulteriore distensione e mostrare quella complessità di toni che oggi pare in parte mancare.

domenica 8 aprile 2018

WEINS-P. 2014

Quasi un habituè, Bert Selbach con la sua azienda Weins-Prüm su queste pagine (vedi qui, ad esempio), anche se non ne avevamo più parlato dopo la cessione dell'attività post vendemmia 2015. Le bottiglie per fortuna sopravviveranno all'azienda, quindi ne riparleremo ancora, così come le vigne sono state spartite: in parte vendute a JJ Prüm, in parte affittate a Dr. Loosen, quindi il piccolo, ma significativo patrimonio vitato non andrà disperso.
Recentemente mi sono divertito a provare due vini della stessa annata, appartenenti allo stesso praedikat (kabinett, anche se con volumetrie quasi da spätlese), con dati analitici praticamente uguali, provenienti da vigne confinanti. Il risultato? Piccole-grandi differenze, due grandi vini. 

Nel Domprobst; sullo sfondo a destra il W. Sonnenuhr

Graacher Domprobst kabinett 2014 – Weins-Prüm 
89 Oechsle, 53 zuccheri, 8 acidità 
Frutto agrumato al naso, poi note di pasta di mandorle. In bocca lo sviluppo è piacevole e ben bilanciato anche se meno dirompente dell'altro, più quieto; gli zuccheri si fanno sentire maggiormente, nonostante un'acidità viva e matura, solo meno innervata dalle sensazioni saline. Il risultato è un vino elegante e molto piacevole, più pronto e con un po' meno spinta. 

Wehlener Sonnenuhr kabinett 2014 - Weins-Prüm 
89 Oechsle, 55 zuccheri, 8.1 acidità 
Naso complesso, che al frutto (pesca, albicocca) unisce note minerali, poi di mandorla. In bocca lievissima carbonica iniziale che smorza la rotondità voluminosa degli zuccheri, accentuando una sensazione fresco-salata che si fa via via quasi piccante. Nonostante un residuo zuccherino ben presente, è un vino di raffinatezza quasi austera e di propulsione energica, grande già oggi, ma da aspettare cinque-sei anni almeno per iniziare ad assaporarlo in una fase più matura.




giovedì 1 dicembre 2016

KERPEN 2001

Di Kerpen, azienda storica di Wehlen, nel cuore della Media Mosella, abbiamo fatto cenno già un paio di volte di sfuggita (qui e qui) in occasione dei racconti della “Scuola di Giardinaggio”, ovvero le serate didattiche che realizzo insieme ad ONAV.



Martin Kerpen conduce l'azienda insieme alla moglie Celia dal 1988, ottenendo circa 50.000 bottiglie ogni anno dai quasi 6 ettari di vigna. La maggior parte dei possedimenti, 55%, si trova nel Wehlener Sonnenuhr, completati da parcelle nel Graacher Himmelreich e nel Graacher Domprobst e da piccoli appezzamenti nel Bernkasterler Bratenhöfchen e nel Bernkasterler Johannisbrünnchen.

Dentro il Wehlener Sonnenuhr, con lo sguardo rivolto a Graach


Il 2001 in Media Mosella è stata inizialmente un'annata fredda e piovosa, ma fortunatamente segnata in seguito da un Golden October come non se ne ricordavano da tempo: temperature miti di giorno, notti fresche e praticamente nessuna pioggia. Alla fine, un'ottima annata, con acidità decise ma “mature” ed equilibrate e buone gradazioni zuccherine.



Wehlener Sonnenuhr spätlese trocken 2001 - Kerpen

Colore abbastanza carico, dorato e naso tendenzialmente “dolce” con sensazioni di mou caramellato, confettura di susine gialle e di rabarbaro, ananas e lievi toni di zafferano; molto piacevole e complesso anche se più orientato al versante fruttato. Palato in equilibrio, armonico, con il lato acido-sapido (soprattutto la parte acida) smorzatosi negli anni ed ora acquietato in uno sviluppo regolare e saldo a cui però manca, nel finale, la sferzata del campione.



martedì 15 dicembre 2015

RIESLING VIDEO-SCHULE 11

L'ultimo video di quest'anno della video-schule è una produzione "Munchies" (2015, Vice Media) che, grazie a Billy Wagner, ci porta prima da Ernie Loosen durante la vendemmia nell'Erdener Treppchen, poi da Katharina Pruem alle prese con una simulazione di potatura nel Wehlener Sonnenuhr (simulazione perché ancora troppo presto per potare realmente), infine a Zeltingen per una divagazione culinario-venatoria e per una toccata-e-fuga da Markus Molitor.
16 minuti godibili, mettetevi comodi. Buona visione.



lunedì 13 aprile 2015

RIESLING VIDEO-SCHULE 1

Prima del nuovo approfondimento-aggiornamento dedicato al Pfalz, inauguriamo una nuova "rubrica" dedicata ai video: la nostra video-scuola del Riesling.
Per ora non si tratterà di video girati da noi "giardinieri" (diciamo che non maneggiamo al meglio il formato video, per ora preferiamo avere a che fare con le fotografie...), ma di filmati pescati in rete. In evidenza soprattutto aspetti didattici, più o meno curiosi: da passeggiate (o scorazzate sulla monorotaia) nei vigneti insieme ai produttori, a vedute aeree su colline ripidissime, persino a piccole lezioni di tedesco.
Il primo video che vi proponiamo vede Ernie Loosen guidarci nel Wehlener Sonnenuhr e raccontarci perché il Wehlener Sonnenuhr è...il Wehlener Sonnenuhr.
Buona visione.

 
Vittorio Barbieri