Nuovo cambio di sede per la Rieslingata estiva, che quest'anno ha avuto luogo in una piccola frazione di Groppallo (nell'appennino piacentino), chiamata Frè. Come al solito la Rieslingata è un pot-pourri variopinto e un po' caotico, ma il senso di questa bevuta (bevuta, non degustazione) è sempre stato prevalentemente conviviale, tra grandi bottiglie, curiosità, rarità rieslingose, buon cibo e amici.
Limitandomi a citare solo una piccola selezione delle bottiglie assaggiate, non si possono dimenticare i sussulti dei partecipanti per un campione sudtirolese ben noto su queste pagine e che si conferma uno dei Riesling italiani per ecellenza, qui messo alla prova con una bottiglia di dieci anni: il Kaiton di Kuenhof. Così come, ancora una volta, ha dato una dimostrazione di forza – sotto forma di leggiadra eleganza - un produttore mitico, J.J. Prum, alle prese con un lage minore, il Bernkasteler Badstube. Impagabile poi la curiosità e l'emozione di provare un raro vino d'asta, peraltro eccellente, di Bauer.
Infine, la Rieslingata significa anche scoperta di vini e/o aziende meno sotto i riflettori. Outsider. Stavolta ne abbiamo scovati tre.
Più in dettaglio, ecco allora il racconto di queste sei bottiglie.
Kaiton 2008 - Kuenhof
Un classico della Valle Isarco. Naso minerale, con toni di sasso bagnato, intriganti rimandi affumicati e speziati, infine agrumati. Palato lungo e piccante, nervoso e sicuro, sapido, o meglio, salato. Agile e dinamico, ha bella struttura e sviluppo articolato. Se ne trovate una bottiglia in giro, bevetela o tenetela due-tre anni in cantina, può migliorare ancora.
Bernkasteler Badstube spatlese 2007 – J.J. Prum
Un mito della Mittel Mosel, J.J. Prum, qui alle prese con un'ottima annata di quello che non si può certo definire come il suo lage più rinomato.
Vino succoso, anche se non un mostro di sprint; elegante e composto (anche al naso, dove la proverbiali note sulfuree sono quasi assenti) ha buon frutto agrumato – mandarino, limone – e un lieve tocco di vaniglia. Cremoso e vellutato, si sviluppa con bella eleganza sapida chiudendo con un finale armonico, seppur non lunghissimo.
La parte di B. Badstube confinante con il Doctor, da www.weinlagen.info |
Brauneberger Juffer auslese** 2015 (vino d'asta) – Bauer
Sede a Mulheim, nella Mittel Mosel, per questa azienda che all'asta 2016 del Bernkasteler Ring ha proposto il “super” auslese in questione (le due stelle corrispondono più o meno ad un Gold Kapsel quasi una Beerenauslese).
Ampia intensità fruttata persino tropicaleggiante, poi scie mielose, floreali e di frutto giallo (melone). Palato ricco e grasso, ma con acidità viva, grande sapidità e finale sicuro. Potente e pieno, riesce a mantenere eleganza e scatto nonostante l'importante concentrazione.
Poi gli ousider.
Il Ciarla 2015 di Fondo San Giuseppe, azienda nota agli appassionati di bianchi “alternativi” romagnoli, proviene da una vigna di 0.7 ettari posta a 400 m slm in Comune di Brisighella. Vino deciso e di carattere, combinazione olfattiva di frutto e fiori, di erba falciata, pesca e agrumi maturi; potente ma dinamico, il palato è secco e sapido, con finale teso.
Limen 2012 di Giuliano Micheletti, vignaiolo “naturale” nei pressi di Trento, è un vino che esce in commercio dopo circa tre anni di affinamento tra vasca (due anni) e bottiglia (un anno); all'attacco di bocca glicerinoso fa seguire un'articolazione gustativa compatta e sapida. Piacevole.
Infine, il Ryzlink Rynsky 2013 di Dobra Vinice, azienda Bio della Repubblica Ceca (Moravia, esattamente), vino diritto di eleganza nordica, con una vena puntuta ben equilibrata dalla struttura. Ben fatto e lineare, ha finale di adeguata persistenza.
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