Oltre la Storia è una bella cosa nata in Oltrepo' nel giugno 2012, per mano e per testa di Matteo Bertè, Francesco Beghi, Giorgio Liberti e Roger Marchi che, fino ad oggi, ha preso forma in 18 serate presso il Ristorante Prato Gaio di Versa (Montecalvo Versiggia). Un progetto volto a comprendere le potenzialità del territorio oltrepadano, cercando di avvicinare curiosi e appassionati all'altro Oltrepo', quello meno noto alle masse e più vero: quello che non passa per le cronache giudiziarie, quello dei Riesling Renano che sfidano gli anni, di alcuni tra i migliori Metodo Classico italiani, di Pinot Nero, Barbera e Croatina sorprendenti.
Il RieslinGarten segue questa avventura dalla nascita, grazie soprattutto alle scorribande dell'amico Alberto Alfano che, appena può, fugge dal caos milanese per rifugiarsi un paio d'ore nell'oasi di Prato Gaio. Oltre La Storia aveva inaugurato il proprio programma con una verticale del Riesling Vigna Martina di Isimbarda (di cui non avevo parlato perché questo blog sarebbe nato di lì a qualche mese, anche se Alberto era presente alla serata) e a distanza di circa tre anni ha deciso di replicare con una nuova verticale dello stesso vino.
Qui trovate il post degli amici di Oltre la Storia con il racconto di quel 21 giugno 2012 ed info sul vino, mentre di Isimbarda e di Vigna Martina trovate tracce in questo vecchio post del RieslinGarten.
Di seguito invece posto il bel racconto dell'evento del 25 settembre 2015 nelle parole di Alberto. Buona lettura. Un grazie speciale per le foto a Mauro Rossini.
di Alberto Alfano
"Alla serata, condotta con professionalità e passione da Francesco Beghi, Isimbarda ha presentato, in degustazione abbinata al menu, quattro annate di Riesling Vigna Martina (2014, 2013, 2007 e 2006).
di Alberto Alfano
"Alla serata, condotta con professionalità e passione da Francesco Beghi, Isimbarda ha presentato, in degustazione abbinata al menu, quattro annate di Riesling Vigna Martina (2014, 2013, 2007 e 2006).
Sala particolarmente affollata che poteva contare sulla presenza di vari professionisti del settore, tra i quali Giuseppe Vaccarini, ex presidente dell'Associazione Italiana Sommelier ed ex vincitore del concorso per il miglior Sommelier del mondo. Per Isimbarda erano presenti l’enologo Daniele Zangelmi ed il suo braccio destro Mauro Suario.
Isimbarda è una azienda di 40 ettari sparsi tra Santa Giuletta e Mornico Losana; 30 gli ettari vitati e di questi 3 dedicati al Riesling Renano, prodotto per la prima volta nel 2002.
Una interessante Insalata di lingua salmistrata con pomodori secchi, pane tostato, capperi e olio extravergine viene proposta in abbinamento al Vigna Martina 2014, vino dalla acidità importante e dal naso fine ed elegante. L’annata se la ricordano tutti. Le piogge che l’hanno caratterizzata (26 giorni di acqua nel solo mese di luglio!) non hanno contribuito a produrre vini ricchi e polposi ed anche questo esemplare non spicca per corpo e ciccia, ma semmai per mineralità e freschezza che accentuano una sensazione di leggerezza, soprattutto al palato. Sia al naso che in bocca risaltano le sensazioni di lime e pompelmo e l’approccio olfattivo si completa poi con note floreali e leggermente balsamiche. Ottima impressione finale anche in considerazione dell’annata. L’abbinamento pare appropriato. Il piatto è "fresco", con buon amalgama tra le componenti. La freschezza del piatto si sposa bene con la beva nervosa del Riesling che però, pur avendo un corpo non prorompente, produce una sensazione gustativa addirittura leggermente coprente nei confronti del piatto.
Si passa al Vigna Martina 2013, in abbinamento a Le acciughe fanno il pallone (omaggio ad una canzone di De Andrè), acciughe fritte che contengono un insieme di verdure: il tutto è molto accattivante. Anche in questo caso il connubio è ben riuscito. Il 2013 è un vino che riflette bene l'annata, caratterizzata da condizioni che hanno apportano buona acidità e profumi (pesca, ananas, agrumi). Qui si ritrovano anche alcune note evolutive leggermente idrocarburiche e sentori che ricordano lo zafferano. Una lieve tannicità e la pienezza in bocca, accompagnata da una nervosa acidità, permettono di reggere la frittura di acciughe, inoltre le sensazioni olfattive, ananas e pesca in primis, condividono l’esplosione di odori e sapori del piatto. In generale le note agrumate, gli accenni balsamici e minerali del 2013 portano ad una bocca più grassa e ricca rispetto all’annata 2014.
A questo punto il buon Roger Marchi mi dà il privilegio di assaggiare, fuori lista, una bottiglia di Vigna Martina 2010. Il vino si presenta di colore più carico, ma vivo e nitido. I sentori olfattivi, con piacevoli aromi di pietra bagnata, evidenziano una evoluzione regolare, meno esplosiva ma più fine rispetto al 2013. La bocca è carica, ricca, ma slanciata. Quasi non si sentono i tre anni di maturazione in più rispetto all’annata 2013. Un vino che emana giovinezza. L’abbinamento con il Risotto con caprino del Boscasso, al profuno di lime e timo è ottimo, con una bella chiusura che pulisce la bocca e risalta i piaceri organolettici di entrambe le creazioni. Mi piace ricordare cosa avevo scritto in occasione della precedente degustazione di tre anni fa della stessa annata: "L’annata 2010 ha note immediate e piuttosto nette di lieve idrocarburo, pietra bagnata, menta, fiori ed erbe aromatiche. Sapidità e sentori minerali hanno accompagnato la degustazione. La bocca si presenta con un notevole freschezza che caratterizza un vino dalle percezioni lunghe e persistenti, integro, dal bel finale di bocca che chiude con accenni di frutta candita e di panettone. L’abbinamento è con una crema di borlotti, crostini di pane ai cereali e freguglie di aringa affumicata: funziona decisamente bene. Il vino, dalla ottima acidità e mineralità gustativa, aiuta a pulire bene le escursioni salate dell’aringa".
Nella scaletta ufficiale però, in accompagnamento al risotto, viene presentato il Vigna Martina 2007, anch'esso già proposto nella degustazione del 2012. Qui il naso vira decisamente verso l’idrocarburo, il metallo, la pietra focaia, il cappero. La bocca è vitale, pulita, complessa, calda, ricca, piena. Interessante l’acidità che sostiene ottimamente una tale struttura. Struttura che, di contro, sovrasta un po’ il risotto. Tre anni fa l’annata 2007 chiuse il menù e questi furono i commenti sul vino e sul suo abbinamento al piatto all'epoca proposto: "L’inizio al naso, sia pur ancora un po’ chiuso, evidenzia chiaramente note piacevoli di idrocarburo. Il panorama dei sentori vira poi decisamente verso la frutta candita. In bocca appare molto teso, più ‘magro’ dei precedenti, ma con una significativa mineralità e acidità, che gli garantiscono ancora molti anni di longevità. Un prodotto molto interessante, di spiccata personalità e grande equilibrio. Gli viene accostato un piatto di baccalà cucinato con uvetta e cipolle, accompagnato da una ottima polenta. Anche in questo caso due sposi di notevole presenza, ma con qualche attrito di convivenza".
Tornando ad oggi, il Vigna Martina 2006, quarto vino in scaletta stasera, invece, è quello che risente maggiormente dell’invecchiamento. Non c'è, al naso, l’idrocarburo vivo del 2007, è più seduto. Prevalgono note di frutta candita e miele. C'è complessità, ma con la percezione di una fase evolutiva ormai quasi in dirittura finale. In bocca non regnano armonia ed equilibrio come nelle annate precedentemente degustate, si ha invece una sensazione di scompostezza, con meno acidità, più morbidezza, dove l’alcol predomina. Questo si ripercuote sull’abbinamento con il piatto di Arrosto morbido di conigli con pere cotte nel loro intingolo, che non appare pienamente centrato, anche se alcune assonanze funzionano.
Infine, la maestria delle sapienti mani della cuoca Daniela Calvi ci propongono, in chiusura, una Zuppetta tiepida di susine cotte in vino e spezie con gelato alla cannella, notevole, a suggello di una serata veramente molto piacevole."
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