Oggi
sul Rieslingarten si inaugura una nuova rubrica, LE CRONACHE TRIESTINE,
in cui l'amico e collaboratore della prima ora Alberto Alfano,
racconterà gli assaggi rieslingosi effettuati in quel di Trieste, al
B&B House5, dove da poco ha iniziato a deliziare i locali
eno-curiosi con serate didattico-conviviali. Qui Alberto fa
assaggiare 3-4 vini a serata, di diversi territori e vitigni
nazionali, più o meno conosciuti, ed appena può ci infila un
Riesling. Ecco, quando ci infila un Riesling ha l'obbligo morale di
inviare un racconto.
A
voi la cronaca n.1 di Alberto dunque, dedicata ad uno dei migliori Riesling
altoatesini (Valle Isarco) e nazionali.
Da
tempo volevo organizzare in quel di Trieste, la città che sta
diventando la mia seconda casa, un breve corso di tecniche di
degustazione. Qui gente con un bicchiere di vino in mano si trova a
tutte le ore e in ogni angolo della città. Nella mia ancor limitata
esperienza, però, ho visto molta gente bere, ma non tanti degustare.
Allora mi sono riproposto di provare a raccontare, a chi interessato,
come si degusta un vino, quali sono le tecniche di base. Ma avrei
voluto farlo in una atmosfera conviviale e assolutamente poco
formale. E finalmente ci sono riuscito.
Ospite
del B&B House5, in via Giulia 5, nel centro della città, con
cadenza quindicinale ho iniziato ad intrattenere alcuni curiosi,
spiegando loro come degustare il prodotto che, a suo tempo, mi ha
aperto un mondo.
Tra
i primi vini in degustazione non poteva mancare un valido
rappresentante di Riesling Renano italiano: il Windbichel 2011 di Unterortl-Castel Juval.
Aspetto
visivo di un bel colore tendente al dorato, vivo e brillante come ci
si aspetta dai vini di Castel Juval. Il naso apre con forti ed
intense note di idrocarburo che ne costituiscono il descrittore
dominante (le sensazioni fruttate e agrumate sono ormai in secondo
piano), con un'unica intrusione: una piacevole nota di zafferano, ad
ampliare uno spettro di profumi più accattivante che fine. Infatti è
più l’intensità, che la finezza, il leit motiv dell’esame
olfattivo.
La
bocca si apre con una chiara corrispondenza con ciò che si è
percepito al naso. L’inizio e il fin di bocca sono prorompenti,
vigorosi, alcolici, ma stemperati da una vena acida ben presente. C'è
struttura, pienezza, alcol.
Insomma,
un vino piacevole, pronto, dal notevole impatto olfattivo, che trova
riscontro in una bocca piena e gradevole. Rimane la curiosità di
come un vino che appare già pronto oggi evolverà nel tempo. Come
fare a soddisfare questo desiderio? Tenendone qualche bottiglia per i
tempi a venire, ovvio.
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