È sempre un piacere tornare a Naturno (Val Venosta, Alto Adige) per le Giornate del Riesling ed in particolare per partecipare al concorso del miglior Riesling italiano. Occhio, ho scritto italiano, non italico. Dunque si parla di Riesling Renano prodotti in Italia, non di Riesling Italico.
La degustazione si è svolta il 7 novembre scorso presso la canonica di Tablà (con spettacolare vista sulla collina di Juval), mentre il 25 novembre sono stati resi noti i migliori 10 vini dell'annata 2017 sui 56 degustati. Un grande grazie a Monika Unterthurner, Norbert Dibiasi, Peter Dipoli ed alla Pro Loco di Naturno per l'impeccabile organizzazione ed ospitalità.
La foto della premiazione è stata "rubata" alla pagina Facebook RIESLINGTAGE NATURNS.
Ecco i primi dieci classificati:
1. Praecipuus - ROENO
2. Langhe Riesling Herzu – ETTORE GERMANO
3. Val Venosta A.A. Riesling – FALKENSTEIN
4. A.A. Castel Ringberg – ELENA WALCH
5. Garda Riesling Emanuela – DUE PINI
6. A.A. Val Venosta Riesling Geieregg – HIMMELREICHHOF
7. A.A. Valle Isarco Riesling - PACHERHOF
8. A.A. Valle Isarco Riesling – KOEFERERHOF
9. A.A. Riesling Pitzon – NALS MARGREID
10. Trentino Riesling – FONDAZIONE EDMUND MACH
Dunque nella top ten 6 Riesling altotesini, 1 veneto, 1 piemontese, 1 lombardo ed 1 trentino, ma per la prima volta vince il Praecipuus, Riesling veneto - primo non altoatesino o piemontese a vincere la competizione - della Valdadige che non costituisce una vera e propria sorpresa, visto che è spesso tra i migliori. La versione 2017 si offre con un naso “dolce” e generoso rinfrescato da toni minerali (selce) che trova corrispondenza in un palato ampio e compatto, segnato da intensi rimandi di frutto speziato. Completo e accattivante.
L'Herzu di Germano è un habituè del podio. Quest'anno mostra un fine carattere fruttato maturo-balsamico, animato da un palato elegantemente nervoso.
Infine, sull'ultimo gradino del virtuale podio, Falkenstein, dagli intensi toni di mela verde che si riverberano nel palato ricco di frutto e potente, ma compatto e scorrevole.
Tra i primi dieci ho personalmente apprezzato in modo particolare anche il Riesling di Pacherhof. Elegante e (relativamente) sottile, sprigiona scie di frutto verde-balsamico attorno ad un corpo di fresca persistenza salina.
Per il resto, segnalo giusto un paio di piacevoli scoperte o riscoperte. Come Lehengut, ad esempio, per me una scoperta: piccola realtà Bio della Val Venosta che ha presentato un ottimo Riesling, fresco e salato. O Strasserhof, regolarmente tra i più interessanti Riesling sudtirolesi grazie ad uno stile incisivo, agrumato e nervoso dimostrato anche in questa occasione.
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