Hofgut Falkenstein è tra le aziende tedesche più in crescita degli ultimi tre-quattro anni, periodo in cui è divenuta realtà di punta della Saar e della Mosella tutta. Erich e Johannes Weber – padre e figlio formatisi a Geisenheim - sono passati dall’essere quasi sconosciuti all’incarnare lo status di azienda di culto coccolata dalla critica specializzata e ricercata dagli appassionati di Riesling di tutto il mondo.
Erich Weber ha iniziato a produrre nel 1981, dopo aver rilevato le storiche cantine del Friedrich Wilhelm Gymnasium, seguendo una filosofia poco interventista sia in vigna, 8 ettari in tutto, che in cantina.
Alla pressatura pneumatica segue una sedimentazione statica, dopo di che il mosto viene trasferito per gravità in vecchi fuder da 1000 litri, dove avviene la fermentazione spontanea. Il vino resta sui propri lieviti fino all’imbottigliamento, che viene effettuato separatamente fuder per fuder .
Da un paio di anni nel Krettnacher Euchariusberg i Weber producono alcuni tra i kabinett con residuo zuccherino migliori in assoluto (vedi qui): espansivi, scattanti, armonici, profondi e di grandissima bevibilità. I vini trocken sono molto vigorosi, affilati e salati (e sono veramente secchi), con % di alcol che raramente oltrepassano l’11-11.5, ma senza risultare mai troppo duri o citrini, nonostante acidità da record. Vini fatti sul filo del rasoio.
Nel Niedermenniger Herrenberg, suoli di ardesia grigia, i due posseggono la sezione denominata Zuckerberg, nella parte orientale del Cru, la più pregiata, esposta a sud.
L’annata 2017 è stata ottima, seppur resa complicata dalla gelata di fine aprile, costata ben il 40% del raccolto. Vendemmia anticipata rispetto al solito (inizio il 23 settembre) e chiusura l’11 ottobre.
Niedermenniger Herrenberg Riesling kabinett trocken 2017 (AP 19) – Hofgut Falkenstein
Il vino è ancora giovane e leggermente compresso, a breve inizierà ad entrare nel proprio apice espressivo. L’AP 19 (sigla che in questo caso indica la botte, o fuder, di provenienza) nasce da piante di 50 anni ed esordisce con un naso agrumato (scorza di cedro, pompelmo) e di frutti bianchi che si apre verso scie minerali e di erbe secche/fieno.
Il palato è energico e teso, frutto del mix tra un’acidità sferzante e affilata (ma matura) e tanta salinità che percorre il vino dall’inizio alla fine.
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