Finalmente, l'Alsazia.
Eran mesi, ormai, che qui
nel Giardino si diceva: e l'Alsazia? Dobbiamo parlare
dell'Alsazia, non possiamo non parlare dell'Alsazia! Non si può
parlar solo di Mosella e di Italia (a proposito, e l'Alto Adige?
La Val Venosta? Pazienza che ci arriviamo...).
In effetti, la settimana
scorsa avevamo promesso un approfondimento sul Grand Cru Eichberg e
su Paul Ginglinger...e invece abbiamo rimandato la degustazione di
queste bottiglie recuperate nel luogo di produzione a data
imprecisata, ma non ci siamo fatti mancare l'Alsazia.
Così, grazie alla
complicità di Tiziano e Serena della Locanda dei Briganti di
Veggiola (Pc), in un caldo ma-non-troppo giorno preferragostano sulle
prime colline piacentine della Val Riglio, abbiamo “ripiegato” su
una degustazione in cui i Cru, i produttori e le annate si sono
mescolate senza criteri obbligatoriamente razionali. Sì, avete
capito: un cazzeggio estivo in cui, alla fine, si è perso il conto
delle bottiglie (assaggiate non alla cieca).
Il pranzo ha avuto
diversi fili conduttori come la cipolla, un cinghio-maiale più
maiale che cinghiale e il fegato (quello del cinghio-maiale e di
riflesso pure il nostro) e merita un ulteriore approfondimento di cui
vi daremo presto conto, ma per il momento ci teniamo a parlarvi dei
vini di un'azienda in particolare.
L'AZIENDA
È da un po', soprattutto
da Sorgente del Vino 2013, che si voleva parlare dell'azienda “Paul Kubler” di Soultzmatt. A Piacenza i vini di Philippe ci avevano
convinto per la personalità decisa che non indugia in smancerie
zuccherine. Vini diritti, essenziali, di bella tensione gustativa,
oltre che nitidi e precisi.
Tensione che sembra
percorrere i vini assaggiati qui e nelle precedenti occasioni, a
volte più rilassata e più pacata, altre più violenta, ma mai fuori
controllo, sempre lì a dare sprint e slancio.
Si tratta di un'azienda
storica, visto che la famiglia vanta inizi nel 1620, anche se la
forma aziendale attuale risale al 1947.
Oggi Philippe incarna la terza generazione dal secondo inizio (la 13esima dall'inizio della saga viticola familiare) e, dopo essere stato allievo di Denis Dubourdieu a Bordeaux, esperienze in Borgogna e, nel 2002, a Cloudy Bay in Nuova Zelanda, nel 2003 inizia a lavorare in casa, prendendo un anno dopo le redini dei 9 ettari totali (il 30% coltivato a riesling) gestiti in ottica “naturale”.
Oggi Philippe incarna la terza generazione dal secondo inizio (la 13esima dall'inizio della saga viticola familiare) e, dopo essere stato allievo di Denis Dubourdieu a Bordeaux, esperienze in Borgogna e, nel 2002, a Cloudy Bay in Nuova Zelanda, nel 2003 inizia a lavorare in casa, prendendo un anno dopo le redini dei 9 ettari totali (il 30% coltivato a riesling) gestiti in ottica “naturale”.
Oltre a una parcella nel
Grand Cru Zinnkoepflé, i Kubler vantano alcuni lieu-dit di
pregio, come Breitenberg, esposto a sud su un suolo di arenaria
fortemente calcarea molto adatto al riesling.
In cantina si lavora con
lieviti naturali e lunghi affinamenti sulle fecce in botti grandi
come da miglior tradizione locale.
I VINI
Riesling K 2011
La lettera “K”
(iniziale del cognome Kubler) identifica la linea d'approccio, i vini
più semplici e immediati, quotidiani.
Frutto gradevole e
preciso, florealità, poi lieve mineralità che emergono in un naso
già abbastanza espresso, ma giovane, che ha ancora da dare in
distensione e apertura. Nel complesso, profilo lineare, piacevole,
molto bevibile, grazie a uno sviluppo gustativo sufficientemente teso e salato
e a un finale pulito con acidità ben integrata.
Riesling Breitenberg
2010
Naso agrumato (note di
limone verde), frutto vivo slanciato, speziature e in generale
olfatto più minerale e meno floreale del precedente.
L'attacco al palato lì
per lì esibisce polpa e grassezza, ma subito emerge una grande e
sferzante energia citrina, quasi aggressiva e da far schioccar la
lingua, figlia dell'annata.
Al momento quindi, nel
quadro gustativo, prevale questa freschezza acida affilata che
invoglia al riassaggio tra un paio di anni, quando probabilmente la
progressione troverà ancora più ritmo e dinamismo.
A breve torneremo con nuovi racconti alsaziani, dall'Alto Adige (in ottobre tutti a Naturno per LE GIORNATE DEL RIESLING), dall'Oltrepò, dalla Mosella, dal Pfalz...continua...
Vittorio Barbieri
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