All'ottavo Concorso del Riesling (QUI un breve racconto della giornata) anche quest'anno
hanno spopolato i vini altoatesini.
Questi i migliori 11 (i
primi 5 provengono dall'Alto Adige), tutti dell'annata 2012, in
ordine decrescente di apprezzamento da parte dei 23 giurati:
1.A.A. Riesling – Laimburg
2.A.A. Valle Isarco Riesling –
Koefererhof
3.A.A. Riesling Montiggl – San
Michele Appiano
4.A.A. Riesling Pitzon – Nals&Magreid
5.A.A. Riesling Berg – Niedrist
6.Trentino Riesling – Ist. San
Michele all'Adige
7.Riesling Praecipuus – Roeno
8.Langhe Riesling Herzu – Germano
9.A.A. Val Venosta Riesling – Pohl
10.A.A. Val Venosta Riesling –
Unterortl
11.A.A. Valle Isarco – Strasserhof
47 vini in degustazione, 25 dall'Alto Adige (di questi, 6 dalla Val Venosta e altrettanti dalla Valle Isarco), 7 dal Trentino, 5 dal Piemonte, 4 dall'Oltrepo' Pavese, 2 da Veneto e Friuli, 1 dal Garda e dall'Abruzzo.
Per provare ad andare
oltre i freddi numeri e le classifiche, proponiamo qualche nota sui
vini che hanno convinto tutti, cioè i primi tre, ma anche su alcuni
dei vini finalisti e pure su quelli che non compaiono tra gli 11
preferiti, in particolare su bottiglie per noi interessanti che non
hanno trovato consenso unanime e che per questo sono state
penalizzate nel risultato finale, ma che ci sono sembrate
convincenti.
I ritratti dei vignaioli altoatesini provengono dal sito dell'Associazione Vignaioli dell'Alto Adige.
I ritratti dei vignaioli altoatesini provengono dal sito dell'Associazione Vignaioli dell'Alto Adige.
IL PODIO
Laimburg: profilo
polposo basato su una piacevole dolcezza di frutto; sviluppo
gustativo voluminoso ma solido e compatto anche se, nel finale,
comunque sapido, ci sembra prevalere l'alcol, motivo per cui ci è
piaciuto leggermente meno di altri.
Koefererhof: il
colore carico lascia intendere peso e potenza. Il naso è floreale,
fruttato e mieloso, il palato caldo e strutturato, ma compatto, vivo
e salato. Vino di peso che regge bene la potenza e la concentrazione
da cui è composto.
San Michele Appiano:
semplice, lineare e gradevole, il “Montiggl”. Nitido e immediato,
per un carattere che fa della pulizia e della linearità esecutiva
due tratti importanti. Palato vivo di buona lunghezza.
TOP TEN – GLI ALTRI
Molto buono il Riesling
di Strasserhof, che
tiene il frutto ancora un po' disparte (ma lo lascia riverberare nel
bel finale), sprigiona già mineralità e soprattutto si slancia
grazie a un'acidità citrina e tagliente che ravviva e allunga il
sorso. Palato quindi incisivo, più diritto che ampio, energico e di
buona progressione.
Bene
Unterortl, pieno e fresco, molto compatto, forse solo senza un
grande allungo finale. Comunque nitido nelle note tropicali del naso
e ben calibrato tra polpa, avvolgenza e freschezza. Un intrigante
viaggio tra la mineralità salata della roccia e la polpa carnosa dei
frutti tropicali.
Hannes Baumgartner (Strasserhof) |
Poi il langarolo (ma sono
le Langhe Monregalesi) ”Herzu”
di Sergio Germano, con sfumature quasi mielose, poi
frutto e mineralità in una sintesi ariosa e molto espressiva. Palato
complesso e dinamico, opulento ma saldo. Già ora aperto e molto
buono.
Tra gli altri, Martin Pohl, erede di una storica realtà della Val Venosta (a
Castelbello), ha presentato una bella versione di Riesling, fresca,
agumata, minerale e affilata, dove l'acidità accentuata è comunque
ben integrata nella struttura. Ne esce un vino dall'articolazione
solida e sicura.
l'Herzu del futuro (annata 2013) |
DISCHI CALDI - GLI
ALTRI ANCORA
Fuori dalla Top Ten
ufficiale, ci piace invece segnalare alcune etichette valide e un po'
meno note, come quella proposta da un pezzo di storia della Val
Venosta, Oswald Schuster (Befehlhof),
che con l'aiuto di sua figlia Magdalena conduce appena 12.000
metri quadrati (1,2 ettari) nei pressi di Silandro da cui si ricavano
6-7.000 bottiglie ogni anno (poco più di 1.000 sono di Riesling).
Inizialmente lattico, il vino si ripulisce presto facendo uscire un
piacevole carattere fruttato e mostrando grinta e tonicità
nel palato teso e fresco. Non un campione di finezza, forse, ma il
vino c'è tutto.
Il “Mitterberg” di
Rielinger (Valle Isarco), azienda guidata da Matthias Messner,
è molto floreale, fruttato con palato deciso di bello sviluppo, mentre il
Riesling di Rebhof (Leo Forcher), Val Venosta, è roccioso,
fresco e compatto.
Curioso il Riesling di
Marinushof, azienda della Val Venosta che non conoscevamo:
inizialmente una sfumatura formaggiosa, poi toni agrumati e
albicoccosi, infine leggermente verdi. Esuberante, non va tanto per
il sottile. Ricco e un po' caldo, espansivo ma con freschezza che
tiene.
Oswald Schuster (Befehlhof) |
Matthias Messner (Rielinger) |
Infine, un interessante
confronto a distanza di due settimane per il Kaiton (QUI il
racconto della verticale piacentina) che anche a Naturno, come a
Piacenza, ha pagato l'ancora giovane età che può penalizzarlo
particolarmente in situazioni come quella di Naturno, soprattutto nei
profumi di semplice vinosità solo parzialmente leggibili e che,
seppure nitidi e gradevoli, devono trovare piena apertura ed
espressività. Scorrevole il palato, più aperto. Un vino da
aspettare e da seguire negli anni.
Torneremo presto con un approfondimento su Schmitt-Wagner (Mosella) e sull'Oltrepo' annata 2012.
Vittorio Barbieri e Alberto Alfano
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