A distanza di un anno quasi esatto siamo tornati alla Locanda dei Briganti di Veggiola (vicino a Gropparello, provincia di Piacenza)
con un gruppo di amici ristoratori e produttori per un
incontro-bevuta-degustazione volutamente senza fili conduttori, che
ci ha permesso di spaziare tra numerosi territori del Riesling
(...come sempre è mancata l'Austria, ma non lo facciamo apposta!) e
numerose annate (dal caldo 2011 della Val Venosta e dell'alsaziano
Sommerberg al fresco 1979 del moselliano Erdener Treppchen).
Un
viaggio senza fili accompagnato da salame e coppa piacentini, frittelle di patate con
pancetta al Gutturnio, gnocchi con puzzone di Moena, gorgonzola e
pere, cotoletta di filetto di maiale, sbisolona (bravo Tiziano, menu
pensato e cucinato bene!) che proviamo a raccontarvi qui sotto:
Alto Adige Val Venosta
Riesling 2011 - FALKENSTEIN
Unica bottiglia italana
del lotto. Tappo Stelvin.
Frutto e mineralità
idrocarburica combinate, poi scie floreali; palato ricco e
sostanzioso, con bella energia sapida e complessa articolazione.
Sommerberg Grand Cru
2011 - SCHOFFIT
Tanta polpa, a partire da
un naso di frutto maturo (tropicale, poi melone). Palato grasso e di
peso, potente, più che elegante, largo e voluminoso, anche se
l'acidità riesce ad allungarlo e a tenerlo in piedi fino a un finale
lungo.
Alsace Breitenberg
2010 - KUBLER
A distanza di un anno dal
primo assaggio, il vino (la bottiglia?) mostra un lato più maturo
(mela all'aria, miele...toni dolci-ossidativi) al naso che rischia di
appiattirlo togliendogli freschezza. Resta però il palato vibrante
che ricordavamo, ora peraltro con acidità meglio integrata nella
struttura.
Pfalz Riesling trocken 2005 - STUDIER
Pfalz Riesling trocken 2005 - STUDIER
Tappo di vetro per una
bottiglia che si rivelerà più evoluta del pari annata, più stanca
sia al naso che al palato. Confronto a parte, e tenendo conto che
trattasi di vino "base", è una bottiglia non
disprezzabile, che però mostra il lato più grezzo e caldo del
Riesling tedesco.
Nahe Monzinger Halenberg trocken 2005 - EMRICH-SCHÖNLEBER
Nahe Monzinger Halenberg trocken 2005 - EMRICH-SCHÖNLEBER
Poco più di 5 ettari a
disposizione dell'azienda in questo Cru con suoli di ardesia blu e
quarzite.
Primo picco della
degustazione per un grande trocken. Erbe aromatiche, agrumi,
petrolio, poi palato molto solido e compatto, sapido, di grande,
piacevole e articolata beva, ma che sembra possa ancora trovare
ulteriori sviluppi in tema di espressione.
Wehlener Sonnenuhr
spatlese 2004 - J.J. PRÜM
Ne avevamo parlato in
occasione del primo post di questo blog: la carbonica (che svanisce
dopo alcuni minuti) c'è ancora, così come la nota di cenere sotto
la scorza agrumata. Resta un'impressione di grande vitalità ed
eleganza. Spatlese quintessenziale di un'annata fortemente classica.
Brauneberger Juffer Sonnenuhr auslese 2008 - FRITZ HAAG
Da Magnum.
QUI un piccolo approdondimento sull'azienda e su un'altra annata dello stesso vino.
QUI un piccolo approdondimento sull'azienda e su un'altra annata dello stesso vino.
Frutto generoso,
espansivo (pesca, albicocca, sfumature tropicali di mango), ma anche
note di selce e sasso. Struttura morbida e cremosa all'attacco, ma
molto lunga e arricchita da una rinfrescante freschezza acida.
Profilo che riesce ad unire mirabilmente la polpa fruttata (in primo
piano) e le scie minerali più austere (sullo sfondo). Grande vino
dolce.
Erdener Treppchen
auslese 1979 - BENEDICT ERBEN-LOOSEN
Bottiglia da 0,70 litri. Auslese di 35 anni che si
presenta con un colore giallo paglierino carico dagli accenni dorati.
Al naso confettura di
rabarbaro e susine, poi zucchero di canna caramellato e creme
caramel; bocca ancora nervosa, magari un po' corta e poco voluminosa
per essere un auslese, ma a distanza di 35 anni, questa "piccola"
annata (meteo difficile, con tanta pioggia) è ancora molto godibile.
Arrivederci a presto!
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Vittorio Barbieri
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