Ne
avevamo parlato qui, di Paolo Babini, di Vigne dei Boschi (quindi
anche della di lui moglie, Katia Alpi, sua partner a 360°) e del 16
Anime, luminoso outsider rieslingoso nato ai margini, anzi proprio al
di fuori, delle zone più storicamente rinomate per il nostro
vitigno: Valpiana, Brisighella, ovvero Appennino romagnolo al confine con la Toscana.
Paolo Babini, grande
sensibilità unita a una solida preparazione tecnica, ha intuito le
potenzialità della Vigna del Pozzo (320-330 metri slm, terreni
calcareo-marnosi) impiantandola a Guyot nel 1998. Una delle vigne
incastonate, quasi immerse, nei boschi brisighellesi a disposizione
di Paolo.
La vigna del 16 Anime |
Le vigne di Paolo Babini (in rosso quella di riesling) |
L'avevamo
definito come uno dei più stimolanti, curiosi e difficilmente
inquadrabili Riesling nazionali, il 16 Anime, osservandone
l'evoluzione attraverso una bella verticale che non aveva previsto
l'assaggio della versione 2012 (all'epoca ancora in vasca).
Ora,
grazie alla degustazione delle eccellenze de I
Vini d'Italia 2015 dell'Espresso presso la fiorentina Stazione Leopolda, abbiamo colmato la lacuna.
Stazione Leopolda, Firenze |
Diciamo subito che siamo
di fronte ad una delle migliori riuscite del 16 Anime, forse proprio
la migliore, che lo conferma tra i più personali Riesling nazionali.
16 Anime 2012 - Vigne
dei Boschi
Forse
non ha l'esuberanza e l'avvolgenza sapida rassicurante dei
migliori altoatesini e langaroli, ma si sposta su un versante
differente riuscendo a trovare un proprio, altro, carattere centrato
su un verace e nervoso timbro austero.
Naso agrumato e sassoso
con appena accennate sfumature balsamiche; palato scalpitante e
salato, grintoso con sviluppo succoso e saporito. Finale teso, lungo
e profondo.
Da provare e riprovare
nei prossimi quindici anni.
Vittorio Barbieri
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