Oggi
Rheingau, ma una Rheingau alternativa.
Defilato
nell'estremità occidentale di questa regione, Lorch è il punto di
transizione tra Rheingau e Mittelrhein. Amministrativamente ancora
Rheingau, certo, ma storica fucina di vini stilisticamente più
simili a quelli del Mittelrhein (eleganti ma tesi e decisi, in genere
con un po' meno struttura e profondità dei migliori Rheingau).
Graf Von Kanitz è l'azienda principale della zona, per storia e qualità
dei vini.
Da www.weingut-graf-von-kanitz.de |
Vigne
citate già dal '200 e azienda di proprietà dei Conti (Grafen)
Von Kanitz dal 1926.
Azienda
che flirta col Bio dalla fine degli anni '60 e certificata "Ecovin"
da oltre venti anni.
Lorch
si trova tra Loreley e Rüdesheim,
suoli di ardesia, quarzite e rocce scistose. Qui l'azienda (diretta
da Kurt Gabelmann dal 2004) possiede circa 14 ettari di vigne a picco
sul Reno, di riesling ma anche di pinot nero e con piccole quote di
pinot grigio e gewurztraminer per 60.000 bottiglie annue.
L'azienda
ha vigne praticamente in tutti i Cru di Lorch, compreso Pfaffenwies,
di cui parliamo oggi attraverso una mini-verticale del kabinett
trocken: due annate recuperate grazie alla curiosità di Emilio del
Bar Elena (Piacenza), sempre a caccia di vini tedeschi e francesi (e
italiani) tra i meno noti e convenzionali.
Rheingau Lorcher
Pfaffenwies kabinett trocken 2009
Approccio olfattivo
preciso e nitido, di piacevole semplicità fruttata (agrumi, mela
verde) con lieve sfondo di roccia bagnata. Palato morbido, per essere
un trocken, rotondo e un po' piacione, con acidità smorzata dal
residuo zuccherino, ma saldo. Rassicurante e ben fatto.
Rheingau Lorcher
Pfaffenwies kabinett trocken 2010
Olfatto minerale
ingentilito da sensazioni fruttate (frutti bianchi, pera, ma anche
ananas). Nel complesso profilo gustativo più austero del 2009,
zuccheri meno evidenti, sviluppo e finale che concedono meno alla
morbidezza. Attacco leggermente più alcolico, poi piacevole
freschezza acida che allunga il vino nel (bel) finale.
Vittorio Barbieri
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