Torniamo a parlare di assaggi di vasca, di una singola botte in questo caso.
Tra i Grand Cru a disposizione di Dr. Buerklin-Wolf, il Kirchenstück di Forst è considerato il Montrachet del Pfalz. 3,67 ettari al top nella classificazione del 1828 e che - insieme al Doctor di Bernkastel e a pochi altri vigneti - è ai vertici della classifica dei valore fondiari in Germania. Qui Buerklin-Wolf possiede una preziosissima parcella di circa mezzo ettaro (il perimetro nero nella mappa che vedete qui sotto) su suoli di argille sabbiose calcaree con inclusioni di basalto, da cui provengono circa 2.000 bottiglie ogni anno.
KIRCHENSTÜCK 2017 (da botte) – Dr. Buerklin Wolf
Assaggio effettuato il 7 gennaio 2018 dallo "stuck" ovoidale in cui il vino fermenta - con lieviti indigeni - e affina prima dell'imbottigliamento. Attualmente è in commercio l'annata 2015, la 2017 uscirà nel 2019.
Il bello del Kirchenstück di Buerklin-Wolf è che ha il respiro, l'ampiezza profonda del grande vino: combinazione di immediatezza (sì, immediatezza), multidimensionalità e potenziale di invecchiamento.
Se il naso ora lascia solo trasparire un frutto complesso arricchito da note minerali leggermente speziate, sotto una coltre lievitoso-fermentativa che domina la scena, il palato riesce ad essere più leggibile: lì per lì emerge salatissimo, affilato e lungo, ma in realtà l'architettura del vino mostra anche lati potenti e quasi grassi, innervati però da uno scheletro diritto e puntuto. Il retrogusto è già ampio (fruttato, di erbe aromatiche) e si riverbera a lungo nel finale succoso e complesso.
L'insieme unisce ricchezza, dinamismo e grande eleganza, ed è talmente ricco, dinamico ed elegante da riuscire a comunicare già ora con souplesse, pur in una fase di estrema gioventù, buona parte di un fascino che solo negli anni (decenni) troverà piena espressione.
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