Da
tempo desideravamo approdare al ristorante Prato Gaio per una
degustazione da raccontare nel RieslinGarten. Ed ecco che, ad inizio
autunno, si materializza un’occasione ghiotta: una verticale di
Riesling Renano “Oliva” dell’Azienda Cà di Frara di Mornico
Losana, condotta dalla famiglia Bellani (presenti Luca Bellani e Veronica Barri).
Prato
Gaio, a Versa di Montecalvo Versiggia (Pv), è un locale che può a
ben ragione essere definito un luogo di cultura del territorio
dell’Oltrepò Pavese, indispensabile per essere introdotti nelle
migliori (e spesso perdute) tradizioni culinarie oltrepadane. Prato
Gaio è anche sede fissa degli incontri della bella rassegna OltreLaStoria,
ideata da Giorgio Liberti, Matteo Bertè, Francesco Beghi e Roger
Marchi con l'obiettivo di mostrare agli appassionati le generalmente
poco note potenzialità di invecchiamento e serbevolezza dei migliori
vini oltrepadani.
Collegato
a ciò il discorso sugli abbinamenti, ogni volta ragionati e proposti
(e realizzati dalle sapienti mani di Daniela Calvi) per cercare di
esaltare le caratteristiche organolettiche dei vini in degustazione.
All'ultima
serata in programma, condotta con la consueta professionalità e
passione da Francesco Beghi, Cà di Frara ha presentato quattro
annate di Riesling Renano “Oliva” (2011, 2010, 2009 e 2007),
chiudendo la serata con il San Luca, da riesling renano sovramaturo.
Appunto
importante: il nome del vino non c'entra con le olive, ma con il
Comune di provenienza: Oliva Gessi, che, forte di terre calcaree e
gessose, è tra i territori nazionali potenzialmente più
interessanti per il vitigno renano.
Ma
veniamo alla serata.
Il
primo vino proposto è stato il Riesling Oliva 2011, elegantemente e
piacevolmente agrumato, pompelmo in testa, con buona vena acida e già
discreta complessità, nonostante l'estrema gioventù. Qualcosa in
effetti resta nascosto, come imbrigliato, ma diamogli il tempo che
merita, anche se già oggi risulta di bella piacevolezza complessiva.
L’abbinamento
è stato con un piatto complesso, il ‘duls in brusc’, quasi un
vitello tonnato, preparato con petto di pollo e salsa in agrodolce.
Uno dei piatti storici del Prato Gaio. E un abbinamento difficile,
vista la natura agrodolce del piatto. Il risultato finale è apparso
convincente, forse non esaltante, ma lo sforzo apprezzabilissimo.
Si è poi passati all'Oliva 2010, dalle sensazioni immediate e piuttosto nette di idrocarburo. Sapidità e sentori minerali hanno accompagnato la degustazione, che ha riservato un bel finale di pietra bagnata, menta, fiori ed erbe aromatiche. Palato di notevole freschezza per un vino dalle percezioni lunghe e persistenti, integro, che lascia in bocca scie di frutta candita e panettone. Forse il vino più “tedesco” della serata.
Abbinamento,
ottimo, con una crema di borlotti, crostini di pane ai cereali e
freguglie di aringa affumicata. Il vino, di acidità e mineralità
sostenute, aiuta a pulire le ‘escursioni’ salate dell’aringa.
Il
2009 è stata una annata molto calda e l’esame visivo dell'Oliva
2009 ne è un chiaro riscontro. Le note, sia al naso che in bocca,
appaiono leggermente appesantite, anche se mitigate dalla comunque
buona acidità che, insieme alla materia e alla polpa alcolica,
completano il quadro organolettico del vino, che appare meno fine
rispetto all’annata precedente, più monolitico.
Anche
l’abbinamento con i malfatti di caprino del Boscasso al profumo di
arancia non è apparso così riuscito come il precedente. Molte note
agrumate nel piatto, non perfettamente in sintonia con il vino. Ma
una nota di merito al coraggio di chi ha voluto provare accostamenti
così difficili, di personalità e mai banali
Il
2007 viene ricordata anch’essa come una annata calda, ma di un
caldo decisamente più secco.
L'Oliva
2007 si presenta con un naso, sia pur ancora un po’ chiuso, che
evidenzia chiaramente note piacevoli di idrocarburo. Il panorama dei
sentori vira poi verso la frutta candita. In bocca appare molto teso,
più ‘magro’ dei precedenti, ma con una significativa mineralità
e acidità, che crediamo gli possano garantire ancora molti anni di
longevità. Un prodotto molto interessante, di spiccata personalità
e grande equilibrio.
Gli
viene accostato un piatto di baccalà cucinato con uvetta e cipolle,
accompagnato da una ottima polenta. Anche in questo caso due sposi di
notevole presenza, ma con qualche attrito di convivenza.
Serata
molto stimolante insomma, animata da personaggi di spessore e di
grande convivialità che stanno portando avanti un progetto di grande
interesse che speriamo possa avere lunga vita.
Il RieslinGarten, dopo la prima serata Live alla Cascinotta di Rizzolo di San Giorgio Piacentino, tornerà con una trasferta (era ora) in Alto Adige, a Naturno, e con nuovi approfondimenti sui Riesling tedeschi.
Alberto Alfano
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