In queste pagine spesso
dedicate alla Germania, ogni tanto fa capolino il Piemonte dell'Alta
Langa come qui e qui. Ancora numericamente scarse le etichette
langarole a base riesling renano, ma mediamente di ottima qualità, a
partire dagli storici esempi di Vajra e Ceretto prodotti
rispettivamente dal 1985 e dal 1996.
Tra i più recenti, oltre
all'ormai proverbiale Germano, segnaliamo quelli di Almondo (nel
Roero) e di Bric Cenciurio. E scusate se dimentico qualcuno.
Da quel che so l'ultima
etichetta in ordine di tempo ad apparire sul mercato è stata quella
di Borgogno. Sì, proprio "quel" Borgogno, una delle
aziende simbolo di Barolo.
Succede che un giorno vai
da Borgogno per assaggiare Barolo (non si vive di solo Riesling) e
scopri un Riesling che occhieggia dai cartoni e naturalmente lo vuoi
assaggiare. Andrea Farinetti, che dal 2010 dirige l'azienda con
piglio molto sveglio, è ben felice di fare assaggiare la novità,
proveniente da vigne di Albaretto della Torre, piccolo Comune
collinare a una ventina di chilometri da Barolo.
L'assaggio in
cantina non si limita al solo Riesling e prosegue con una Freisa
gustosa e saporita e con Nebbiolo vari (buonissimo il Barolo Liste
2008), ma noi naturalmente ci concentriamo sul Riesling, il primo
vino bianco prodotto in oltre 250 anni di storia aziendale. Appunto,
era ora.
Langhe "Era Ora"
2012 - Borgogno
Naso nitido e preciso,
frutta bianca ed erbe aromatiche; palato sottile e slanciato,
fresco-sapido, diritto, più snello che largo. Pochi muscoli, agilità
quasi sottile, tanta bevibilità con dinamica gustativa
apparentemente semplice, che non stupisce nell'immediato ma è
potenzialmente capace di uscire alla distanza, lo scopriremo tra
due-tre anni, con un fisico da (mezzo)fondista.
Insomma, una di quelle
bottiglie che finiscono in pochi minuti. Un buon esordio.
Vittorio Barbieri
Nessun commento:
Posta un commento