martedì 26 gennaio 2016

CRONACHE TRIESTINE

Oggi sul Rieslingarten si inaugura una nuova rubrica, LE CRONACHE TRIESTINE, in cui l'amico e collaboratore della prima ora Alberto Alfano, racconterà gli assaggi rieslingosi effettuati in quel di Trieste, al B&B House5, dove da poco ha iniziato a deliziare i locali eno-curiosi con serate didattico-conviviali. Qui Alberto fa assaggiare 3-4 vini a serata, di diversi territori e vitigni nazionali, più o meno conosciuti, ed appena può ci infila un Riesling. Ecco, quando ci infila un Riesling ha l'obbligo morale di inviare un racconto.
A voi la cronaca n.1 di Alberto dunque, dedicata ad uno dei migliori Riesling altoatesini (Valle Isarco) e nazionali.


Da tempo volevo organizzare in quel di Trieste, la città che sta diventando la mia seconda casa, un breve corso di tecniche di degustazione. Qui gente con un bicchiere di vino in mano si trova a tutte le ore e in ogni angolo della città. Nella mia ancor limitata esperienza, però, ho visto molta gente bere, ma non tanti degustare. Allora mi sono riproposto di provare a raccontare, a chi interessato, come si degusta un vino, quali sono le tecniche di base. Ma avrei voluto farlo in una atmosfera conviviale e assolutamente poco formale. E finalmente ci sono riuscito.
Ospite del B&B House5, in via Giulia 5, nel centro della città, con cadenza quindicinale ho iniziato ad intrattenere alcuni curiosi, spiegando loro come degustare il prodotto che, a suo tempo, mi ha aperto un mondo.
Tra i primi vini in degustazione non poteva mancare un valido rappresentante di Riesling Renano italiano: il Windbichel 2011 di Unterortl-Castel Juval.
Aspetto visivo di un bel colore tendente al dorato, vivo e brillante come ci si aspetta dai vini di Castel Juval. Il naso apre con forti ed intense note di idrocarburo che ne costituiscono il descrittore dominante (le sensazioni fruttate e agrumate sono ormai in secondo piano), con un'unica intrusione: una piacevole nota di zafferano, ad ampliare uno spettro di profumi più accattivante che fine. Infatti è più l’intensità, che la finezza, il leit motiv dell’esame olfattivo.


La bocca si apre con una chiara corrispondenza con ciò che si è percepito al naso. L’inizio e il fin di bocca sono prorompenti, vigorosi, alcolici, ma stemperati da una vena acida ben presente. C'è struttura, pienezza, alcol.
Insomma, un vino piacevole, pronto, dal notevole impatto olfattivo, che trova riscontro in una bocca piena e gradevole. Rimane la curiosità di come un vino che appare già pronto oggi evolverà nel tempo. Come fare a soddisfare questo desiderio? Tenendone qualche bottiglia per i tempi a venire, ovvio.

lunedì 18 gennaio 2016

M. MOLITOR

Tra i più acclamati produttori della Mosella (con quartier generale ad Haus Klosterberg, di fronte a Zeltingen), Markus Molitor finora ha trovato colpevolmente poco spazio su queste pagine. In attesa di dedicargli lo spazio che merita, ecco una breve incursione nel suo mondo.


Markus inizia a gestire l'azienda di famiglia nel 1984, appena ventenne, ed oggi, dopo l'acquisizione di diverse parcelle nel corso degli anni, dispone di circa 40 ettari vitati tra Media Mosella e Saar; proprio in quest'ultima zona di recente ha ripreso in mano lo storico Ockfener Geisberg insieme a Van Volxem, mentre nella Media Mosella l'anno scorso è diventato proprietario di una parcella nel Bernkasteler Doctor.
In cantina lavora con leviti indigeni; fermentazioni e maturazioni in acciaio e botti da 1000, 2000 o 3000 litri, a seguire lunghe soste sulle fecce fini.


 
Noto anche per cercare di ottenere in ogni annata più vini possibili (di più categorie possibili) dai suoi numerosi vigneti per ricercarne l'espressione di ogni minimo dettaglio, in media produce un centinaio di vini all'anno, ma nel 2001 è arrivato a produrne addirittura 150.
L'annata 2008 ha avuto uno svolgimento parzialmente simile alla 2004, con vini che però, rispetto a quelli di quattro anni prima, mostrano mediamente più frutto e acidità più mature. Per Molitor la vendemmia si è svolta da fine ottobre al 25 novembre (è stato tra gli ultimi a finire di vendemmiare in Mosella), con coda finale il 23 dicembre per la raccolta dei grappoli ghiacciati destinati alla produzione di Eiswein.
A parte l'immagine della bottiglia, le foto provengono da www.markusmolitor.com.

Graacher Domprobst kabinett 2008 (11% alcol)
Nel Graacher Domprobst Molitor possiede 0,8 ettari.
Vino non etichettato come trocken ma che di fatto lo è, come segnalato dalla capsula bianca che solitamente Molitor usa per indicare i vini trocken.


Naso complesso che alterna frutta tropicale (ananas) e sensazioni di pesca a tratti minerali/sassosi, ma con prevalenza per un versante fruttato quasi esuberante. Bocca equilibrata, succosa e lunga, armonica nel non mostrare tratti taglienti, né eccessivamente opulenti, ma, al contrario, un insieme preciso, piacevole e ben definito.

venerdì 8 gennaio 2016

RIESLING VIDEO-SCHULE 12

Torna la video-schule e tornano le produzioni "Munchies" (2015, Vice Media) con Billy Wagner.
Dopo le vigne, le cantine. Dorothee Zilliken e Matthias Knebel i compagni del viaggio che stavolta tocca la Saar e la zona delle Terrassenmosel (Winningen, vicino a Koblenz). 
Poi divagazioni con un cantante pop locale e nella vita notturna degli studenti di Koblenz.
Dura 22 minuti. A voi.