martedì 25 luglio 2017

RIESLING VIDEO-SCHULE 30

L'inverno è lontano? Non nel RieslinGarten, che vi porta direttamente allo scorso 6 gennaio, nella vendemmia 2016/2017 (in etichetta sarà 2016) dell'Eiswein in Hessische Bergstrasse. Si parla di Roter Riesling, dunque non di Riesling propriamente detto, ma gli scenari di questo particolarissimo tipo di vendemmia sono gli stessi.
Dura 2:15 minuti, buona visione.


domenica 9 luglio 2017

RIESLINGATA N. 5: PILLOLE

In un temporalesco mercoledì di fine giugno si è svolta la quinta Rieslingata estiva, ovvero una informale bevuta tra amici (colleghi produttori e ristoratori) a base del nostro vitigno preferito. Per la prima volta è stato il Ristorante Ca' dell'Orso (Torrano di Ponte dell'Olio, Pc) ad ospitare l'evento.
13 le bottiglie stappate, prevalentemente tedesche e quasi interamente trocken, alcune già assaggiate di recente durante l'Enolaboratorio Riesling di Piacenza, come l'Abstberg kabinett trocken 2008 di Maximin Grunhaus/Von Schubert (luminoso esempio classicheggiante di kabinett della Ruwer), la Cuvée Frederic-Emile 2008 di Trimbach (diritta e lunga, segnata da sapide vibrazioni lievemente ossidative) e il Nonnenberg 2005 di Breuer (gran vino, elegante e compatto).
Tra le altre 10 bottiglie assaggiate ne ho scelte due di cui vi parlerò in modo più approfondito, casualmente entrambe del Rheingau: il Rudesheim Estate 2015 di Breuer e il “J” spatlese trocken 2011 di Wegeler, scelte perché inedite su queste pagine, oltre che particolarmente riuscite e con buoni rapporto qualità/prezzo.
Le altre otto, in ordine sparso, a partire dai tedeschi: Schiefer 2014 di Villa Huesgen, in apertura di degustazione, un “base” di razza. Hohenmorgen G.C. 2014 di Dr. Buerklin-Wolf, Hocheim Kirchenstuck GG 2015 di Kunstler, una bomba di intensità, Wolfer Goldgrube spatlese 2009 di Vollenweider (l'unico non trocken del lotto); gli alsaziani Breitenberg 2012 di Kubler e Steinert 2011 di P. Frick; l'oltrepadano Landò 2010 de Le Fracce. E l'intruso a base chenin blanc Les Tris de la Chapelle, botritizzato secco di Chateau de Fosse-Seche, zona Loira ovest.
I due vini scelti, dicevo.
Con ordine, per primo il Rudesheim Estate 2015 di Breuer, un “village” esemplare che vale quasi un Grand Cru, testimonianza della bravura dei Breuer (oggi c'è Theresa alla guida) e, più di tutto, delle potenzialità di quel territorio magico. Costo in enoteca circa 21-23 €.

Immagine tratta da www.georg-breuer.com


Da suoli ricchi di ardesia e quarzo, un'annata con inverno caldo, primavera nella norma, estate calda con poche piogge. Rush finale pre-vendemmia con settembre piovoso e clima che, con l'avvicinarsi della raccolta, si è via via rimesso in sesto, garantendo alla fine una bella annata. Rese di 45 Hl/Ha.

Rudesheim Estate 2015 trocken – G. Breuer
(Alcol 11,5%, zuccheri residui 7,7 gr/l, acidità totale 8,8 gr/l)
Naso ben definito su toni di pera e frutti bianchi, frutti esotici ed erbe aromatiche (finocchietto). Bocca ancora meglio: si sviluppa decisa in scioltezza grazie a una struttura ampia molto sapida, lunga e articolata. Potente ed elegante. Un finto “base” (in effetti un “village”) che raggiunge livelli da Grand Cru.


Il secondo vino è il “J” di Wegeler, “Grand Vin” dell'azienda di Oestrich (Rheingau); Wegeler possiede anche una tenuta in Mosella, a Bernkastel, con tanto di piccola parcella nel Doctor (qui ne avevamo parlato).
Il “J” proviene da 15 parcelle sparse tra Geisenheim e Rudesheim ed è stato prodotto per la prima volta nel 1983. In rete si trova in vendita sui 25 €.


Geheimrat J spatlese trocken 2011 – Wegeler
(alcol 12,5%, zuccheri residui 8,3 gr/l, acidità totale 7,8 gr/l)
Al naso spiccano note di idrocarburo ben integrate con sensazioni di pera e pesca, poi anche di erbe. In bocca lo stile è rigoroso ma non troppo austero: salato, persistente, compatto. Bilanciato tra acidità e zuccheri, risulta molto scorrevole e non banale. In una parola “classico”.