sabato 25 gennaio 2020

BURGBERG

La Nahe è una piccola regione di grandi produttori. Oltre a Donnhoff (colui che ha fatto conoscere il nome della regione al resto del mondo), ormai da tanti anni altre aziende come Schaefer-Froelich ed Emrich-Schoenleber lavorano ai massimi livelli. Altre, come Gut Hermannsberg, stanno tornando ai livelli storici ed altre ancora sono ormai emerse dal novero delle realtà in crescita. Tra queste ultime Schlossgut Diel è probabilmente il nome di punta. 
Situata a Rummelsheim, nella parte settentrionale della regione a una decina di km dal Reno, questa realtà storica di 25 ettari ha ritrovato slancio sotto la guida della quarantenne Caroline Diel, studi a Geisenheim, in azienda dal 2006 e figlia di Armin Diel, noto critico enogastronomico.

Preso da www.diel.eu

Tra i “Grand Cru” in gestione, il Burgberg (ovvero “la collina del castello”) si trova nel comune di Dorsheim ed è storicamente considerato tra i migliori vigneti della zona, come testimonia la classificazione prussiana del 1901. Disposto ad anfiteatro, si estende per circa quattro ettari (dalla metà degli anni ’90 i Diel ne possiedono due ettari) su suoli di argille ferrose ricche di quarzite. 
La versione 2015 dopo pressatura soffice e fermentazione con lieviti indigeni affina in botti grandi costruite con legno di foreste locali. 


Burgberg G.G. 2015 – Schlossgut Diel 
Colore di buona intensità che anticipa un naso potente e agrumato (lime e pompelmo maturo), con toni leggermente tropicali, di pera e melone. Il palato invece gioca più sull’agilità. C’è un’estrazione ricca, ma la concentrazione alcolica è quasi lieve (12.5%) e la dinamica molto viva e salata. Una sensazione gustativa minerale saporita e dal finale piccante. 
Bottiglia che vive di due anime: toni più calcati (colore e aromi) uniti a una calibratura slanciata ed essenziale (palato).