domenica 8 dicembre 2019

...AND THE BEST KABINETT IS...

Hofgut Falkenstein è già noto ai lettori di questo blog (vedi qui, per esempio, anche per un approfondimento sull’azienda) grazie ad alcuni tra i vini più tesi e vibranti che oggi si possano trovare nella Saar. E grazie a uno dei migliori kabinett della Saar - forse di tutta la Mosella - in assoluto. 
L’occasione per parlarne di nuovo viene proprio dall’assaggio della nuova annata del Krettnacher Euchariusberg kabinett. 


Krettnacher Euchariusberg Riesling Kabinett “Alte Reben” 2018 (AP 8) - Hofgut Falkenstein
Da vigne non innestate di 70-80 anni allevate nel settore noto come Gross Schock della vigna. 
87° gradi Oechsle di partenza e fermentazione con lieviti indigeni in un unico fuder. Il vino ha circa 40 gr/l di zuccheri residui. 
Naso di eleganza filigranata con toni di mandarino ed erba limoncella, cassis, selce e sbuffi floreali. Solo relativamente aperto, il bouquet mostra ampi margini di ampliamento espressivo pur facendosi apprezzare per la già buona complessità e per la grande precisione. 
Il palato ha un eccellente bilanciamento tra acidità (molto viva e rinfrescante) e zuccheri. Succoso e molto lungo, ha un finale affilato molto saporito che invita al secondo (e al terzo ecc ecc) bicchiere. 
Veramente piacevole già ora, inizierà a sviluppare al meglio il suo potenziale non prima di almeno tre-quattro anni. 
Una grande conferma per questa etichetta, oltretutto dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.

domenica 1 dicembre 2019

DR. LOOSEN E IL WEHLENER SONNENUHR

Dr. Loosen è forse il principale ambasciatore del Riesling della Mosella nel mondo. Una realtà aziendale sfaccettata e con varie anime (quella commerciale a volte prende il sopravvento sulle altre) ma basata su un parco vigneti importante, per qualità oltre che per quantità, e una perfetta conoscenza della materia di partenza. 
Negli ultimi anni hanno preso piede anche in Mosella i G.G. (categoria creata dall’associazione V.D.P., di cui Loosen fa parte), cioè vini trocken - secchi, fino a 9 gr/l di zuccheri residui - prodotti con le uve dei migliori vigneti e anche Dr. Loosen, nell’arco di poche vendemmie, ha moltiplicato le etichette di G.G. da “cru” leggendari come Erdener Pralat e Wehlener Sonnenuhr. 
Proprio da quest’ultima vigna proviene il vino di cui vi parlo oggi, già assaggiato ad inizio 2018 e riprovato a distanza di oltre un anno e mezzo per testarne l’evoluzione.


Le uve provengono da viti centenarie (la dicitura “alte reben” in etichetta significa “vecchie vigne”) a piede franco situate in due settori dell’ampio Wehlener Sonnenuhr: Laichen, nella parte centrale, e Sandpichter, più a ovest verso Zeltingen. Fermentazione con lieviti indigeni e affinamento in botti da 30 ettolitri per circa un anno sulle fecce integrali, senza batonnages. 

Wehlener Sonnenuhr alte reben G.G. 2015 – Dr. Loosen 
A una ventina di mesi di distanza dall’ultimo assaggio il vino inizia a mostrare un’apertura olfattiva più chiara e decisa, con toni nitidi di arancia e pompelmo, pesca, pera e zenzero. 
Il palato ha un lato iniziale rotondo, ma non voluminoso, ravvivato da uno sviluppo e una chiusura sufficientemente tesi (acidità + sale) anche se sembra mancare la profondità del fuoriclasse. 
Una bottiglia che sta entrando nel suo apice espressivo, gradevole e quasi beverina, forse solo un po’ troppo lineare e con dinamica gustativa semplice per arrivare a livelli assoluti. Nell’arco di un anno circa potrebbe trovare ulteriore distensione e mostrare quella complessità di toni che oggi pare in parte mancare.