giovedì 10 ottobre 2013

OLIVA!

Da tempo desideravamo approdare al ristorante Prato Gaio per una degustazione da raccontare nel RieslinGarten. Ed ecco che, ad inizio autunno, si materializza un’occasione ghiotta: una verticale di Riesling Renano “Oliva” dell’Azienda Cà di Frara di Mornico Losana, condotta dalla famiglia Bellani (presenti Luca Bellani e Veronica Barri).
 
 
Prato Gaio, a Versa di Montecalvo Versiggia (Pv), è un locale che può a ben ragione essere definito un luogo di cultura del territorio dell’Oltrepò Pavese, indispensabile per essere introdotti nelle migliori (e spesso perdute) tradizioni culinarie oltrepadane. Prato Gaio è anche sede fissa degli incontri della bella rassegna OltreLaStoria, ideata da Giorgio Liberti, Matteo Bertè, Francesco Beghi e Roger Marchi con l'obiettivo di mostrare agli appassionati le generalmente poco note potenzialità di invecchiamento e serbevolezza dei migliori vini oltrepadani.
Collegato a ciò il discorso sugli abbinamenti, ogni volta ragionati e proposti (e realizzati dalle sapienti mani di Daniela Calvi) per cercare di esaltare le caratteristiche organolettiche dei vini in degustazione.
All'ultima serata in programma, condotta con la consueta professionalità e passione da Francesco Beghi, Cà di Frara ha presentato quattro annate di Riesling Renano “Oliva” (2011, 2010, 2009 e 2007), chiudendo la serata con il San Luca, da riesling renano sovramaturo.
 
Appunto importante: il nome del vino non c'entra con le olive, ma con il Comune di provenienza: Oliva Gessi, che, forte di terre calcaree e gessose, è tra i territori nazionali potenzialmente più interessanti per il vitigno renano.
Ma veniamo alla serata.
Il primo vino proposto è stato il Riesling Oliva 2011, elegantemente e piacevolmente agrumato, pompelmo in testa, con buona vena acida e già discreta complessità, nonostante l'estrema gioventù. Qualcosa in effetti resta nascosto, come imbrigliato, ma diamogli il tempo che merita, anche se già oggi risulta di bella piacevolezza complessiva.
L’abbinamento è stato con un piatto complesso, il ‘duls in brusc’, quasi un vitello tonnato, preparato con petto di pollo e salsa in agrodolce. Uno dei piatti storici del Prato Gaio. E un abbinamento difficile, vista la natura agrodolce del piatto. Il risultato finale è apparso convincente, forse non esaltante, ma lo sforzo apprezzabilissimo.

Si è poi passati all'Oliva 2010, dalle sensazioni immediate e piuttosto nette di idrocarburo. Sapidità e sentori minerali hanno accompagnato la degustazione, che ha riservato un bel finale di pietra bagnata, menta, fiori ed erbe aromatiche. Palato di notevole freschezza per un vino dalle percezioni lunghe e persistenti, integro, che lascia in bocca scie di frutta candita e panettone. Forse il vino più “tedesco” della serata.
Abbinamento, ottimo, con una crema di borlotti, crostini di pane ai cereali e freguglie di aringa affumicata. Il vino, di acidità e mineralità sostenute, aiuta a pulire le ‘escursioni’ salate dell’aringa.
Il 2009 è stata una annata molto calda e l’esame visivo dell'Oliva 2009 ne è un chiaro riscontro. Le note, sia al naso che in bocca, appaiono leggermente appesantite, anche se mitigate dalla comunque buona acidità che, insieme alla materia e alla polpa alcolica, completano il quadro organolettico del vino, che appare meno fine rispetto all’annata precedente, più monolitico.
Anche l’abbinamento con i malfatti di caprino del Boscasso al profumo di arancia non è apparso così riuscito come il precedente. Molte note agrumate nel piatto, non perfettamente in sintonia con il vino. Ma una nota di merito al coraggio di chi ha voluto provare accostamenti così difficili, di personalità e mai banali 
 
Il 2007 viene ricordata anch’essa come una annata calda, ma di un caldo decisamente più secco.
L'Oliva 2007 si presenta con un naso, sia pur ancora un po’ chiuso, che evidenzia chiaramente note piacevoli di idrocarburo. Il panorama dei sentori vira poi verso la frutta candita. In bocca appare molto teso, più ‘magro’ dei precedenti, ma con una significativa mineralità e acidità, che crediamo gli possano garantire ancora molti anni di longevità. Un prodotto molto interessante, di spiccata personalità e grande equilibrio.
Gli viene accostato un piatto di baccalà cucinato con uvetta e cipolle, accompagnato da una ottima polenta. Anche in questo caso due sposi di notevole presenza, ma con qualche attrito di convivenza.

 
Serata molto stimolante insomma, animata da personaggi di spessore e di grande convivialità che stanno portando avanti un progetto di grande interesse che speriamo possa avere lunga vita.
 
Il RieslinGarten, dopo la prima serata Live alla Cascinotta di Rizzolo di San Giorgio Piacentino, tornerà con una trasferta (era ora) in Alto Adige, a Naturno, e con nuovi approfondimenti sui Riesling tedeschi.
 
Alberto Alfano

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