lunedì 14 settembre 2015

WILLI SCHAEFER 2013

di Vittorio Barbieri

Willi Schaefer, in azienda dal 1971, dal 2002 è affiancato dal figlio Christoph in cantina.
Sede a Graach, tra Bernkastel e Wehlen, con 4,2 ettari vitati totali nel cuore della Mittel Mosel che danno circa 35.000 bottiglie annue; le parcelle principali, di due ettari ciascuna, si trovano nel Graacher Domprobst (di cui Schaefer è ormai nome di riferimento) e nel Graacher Himmelreich (Lage molto ampio con alcune parcelle che si avvicinano alle potenzialità del Domprobst ed altre di livello inferiore) con presenza di vigne centenarie e a piede franco, ma gli Schaefer possiedono anche 2.000 metri quadrati nel Wehlener Sonnenuhr.
In questo post parleremo dell'annata 2013 ed in particolare dei due kabinett prodotti.

Il suolo del Graacher Domprobst

Annata con rese produttive molto ridotte (meno 50% rispetto alla media) e gradi Oechsle elevati, niente vini trocken, né Qba prodotti a causa della scarsa quantità di uve disponibili, così l'azienda si è concentrata sul cuore della produzione aziendale: i vini con predicato "classici" con residuo zuccherino.

Graacher Himmelreich

Vendemmia breve, iniziata il 18 ottobre e terminata il 30 ottobre, con il caldo umido e le piogge della prima metà del mese che hanno velocizzato i processi di maturazione, rischiato di far perdere ulteriore prodotto e costretto ad accelerare i lavori. Quindi, solo dodici giorni di raccolta con ben quaranta vendemmiatori impiegati.
In cantina, come di consueto, lieviti indigeni e fermentazioni in fuder da 1.000 litri, cui sono seguiti lunghi affinamenti sulle fecce.

Graacher Himmelreich kabinett 2013
Naso fruttato, sensazioni di pesca gialla e albicocca, mela, poi frutti tropicali e sullo sfondo toni floreali e di erbe aromatiche; quasi "caldo" nell'espressività, polposo e d'impatto, immediato.
Profilo generale che gioca più sul frutto e su una certa rotondità olfattiva; forse non particolarmente incisivo al palato, ma molto piacevole e immediato, accattivante, pur perdendo qualche colpo sul fronte della profondità gustativa. Peccato veniale.


Graacher Dompbrost kabinett 2013
Meno esplosivo del primo, ma alla fin fine più lungo e fresco, anche più complesso nel finale grazie a note di zafferano che si espandono nel bicchiere. Meno d'impatto del precedente, ma più elegante; andrebbe aspettato di più e riscoperto con pazienza negli anni per goderne della piena espressività.
Cristallino, molto fine, complesso. Un mondo sfaccettato che già oggi sa regalare grandi soddisfazioni.



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