domenica 18 gennaio 2015

WERLÉ ERBEN PARTE II

Non nuova nel rieslinGarten, l'azienda di Hardy Werlè (ottava generazione familiare impegnata nell'attività vitivinicola) ha sede a Forst, nel Pfalz, in un castello al centro del paese.


Fermentazioni in legno (stuck da 1.200 litri) con lieviti indigeni e lunghi affinamenti sulle fecce in cantina.
Per Werlé Erben, Grainhübel significa una piccolissima parcella (e poche centinaia di bottiglie) di una vigna a piede franco piantata alla fine degli anni '60 del secolo scorso. Il termine grainhübel deriva dall'unione di due parole in tedesco antico che significano "sabbia/ciotoli" e "collina" e che in fondo rappresentano la carta di identità del vigneto, posto negli immediati confini nord orientali di Deidesheim con esposizione a sud ed estensione di circa cinque ettari.


Deideshemeir Grainhübel spatlese 2004 (10,5% alcol)
Al naso frutti gialli (albicocca, ananas) in confettura e lievi note di zafferano, unione gradevole di frutto e spezie dolci; sensazione "dolce" anche al palato, che è morbido, reattivo ma non troppo e lì per lì quasi placido, rassicurante, però ravvivato alla fine da una scia sapida (più che acida) appagante. Piacevole.


Vittorio Barbieri

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