venerdì 24 marzo 2017

ENOLABORATORIO RIESLING/2

Dopo le montagne russe Moselliane della prima serata si passa alle pienezze (apparentemente) più rassicuranti del Pfalz. Rassicuranti perché strutturalmente dai tratti più meridionali e arrotondati; “apparentemente” perché qua e là spuntano acidità citrine, le sapidità spingono comunque sempre con decisione e poi ci si può imbattere in vini più difficili da catalogare, belli e turbolenti come quelli di Koehler-Ruprecht.
8 vini per raccontare il Pfalz, 4 coppie (annata giovane/annata meno giovane) che traducono al meglio il territorio.
Un grazie per le foto a Luca Cannizzaro.


Gaisbohl 2015/2011 – Dr. Buerklin-Wolf
La serata viene inaugurata da un monopole di Dr. Buerklin-Wolf, il Gaisbohl di Ruppertsberg, con un 2015 che esprime goiventù: naso fruttato e molto floreale, bocca salda e fresca innervata da acidità ben matura con ritorni di lavanda e sfumature quasi balsamiche che escono con l'ossigenazione. Molto preciso, qualcuno scambia la sua attuale linearità giovanile per semplicità, ma è un finto-semplice che farà uscire il suo carattere negli anni; il 2011 invece ha naso più pronto ed evoluto con toni minerali di sassi e pietre; il palato - potente e strutturato – rivela i suoli argillosi del Lage di provenienza, chiudendo con buona freschezza.


Pechstein 2015/2009 - Dr. Von Bassermann-Jordan
Ci si sposta a Forst con queste due versioni di Pechstein, vigna particolarissima con vene di basalto nero-verdi: il 2015 mostra una ricchezza espressiva che a tratti quasi sfiora l'opulenza con naso di pesca matura e mela e un palato strutturato e dall'attacco rotondo, ma con finale salino; mentre il 2009 esibisce toni di caramello e confettura di pesca e albicocca, naso “dolce”, dunque, anche se con l'aria escono note di pietra focaia; in bocca ha volume, ampiezza e potenza, ma anche compattezza nel finale.


Ungeheuer 2015/2002 – Georg Mosbacher
Restiamo a Forst con l'accoppiata di Mosbacher, che comprende il vino più datato della serata. 2015 agrumato, con acidità citrina che aiuta a sostenere brillantemente una struttura importante. Piazzato nella sequenza dopo i vini di Bassermann-Jordan pare quasi agile e snello ma, così come Gaisbohl 2015 di Buerklin-Wolf è un finto-semplice, questo è un finto-magro di bella precisione espressiva. Il 2002 gioca su un carattere olfattivo di evoluzione integra, con cenni di frutto maturo-in confettura, caramello bruciato-croccante alle nocciole, idrocarburi sullo sfondo. In bocca poi rivela il meglio di sé, grazie ad una impalcatura viva e nervosa, persino spigolosa e dall'energia salata quasi astringente.


Kallstadter Saumagen auslese trocken 2014/2008 – Koehler-Ruprecht
Azienda fuoriuscita dalla VDP, unica della serata a riportare in etichetta i praedikats anche per i vini più importanti. Da questo Lage anticamente cava di gesso, il 2014 offre toni floreali, poi di miele e cera d'api, con attacco di bocca rotondo e ampiezza nello sviluppo che mascherano una bella freschezza di fondo. Vino di classe e personalità. Poi, per ultimo, il vino meno rassicurante della serata, annata 2008, con naso complesso fatto di eleganti sfumature minerali evolute (anche una lontana sensazione di cherosene) e rimandi di frutto maturo; poi il palato: freschissimo e tagliente, una sferzata in contrasto con il naso. Vino selvatico ed emozionante.


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